martedì 22 novembre 2011

CRESPO, NEDVED ED UN SUPER VERON AFFONDANO LA JUVENTUS


ROMA - La lunga vigilia era iniziatacon l'angosciante domanda se fosse meglio battere la Juve o lasciarla passare per non favorire la Roma, nemica di sempre. Sembrava una domanda senza risposta, ma la Lazio in realtà ci ha messo poco a trovare la soluzione e in novanta minuti senza sbavature ha travolto i bianconeri per 4 a 1, si è presa la partita della domenica e gli applausi dei suoi tifosi. Poi ci ha pensato la Reggina a bloccare i cugini giallorossi e allora per i biancazzurri è sembrata una notte quasi perfetta, di quelle che servono per dimenticare una stagione finora piccola piccola.
Una notte simile a un incubo per gli uomini di Ancelotti, che scivolano a meno sette dalla capolista e che soprattutto subiscono una dura lezione nel gioco e nel risultato. A far felice Dino Zoff i "fantastici quattro" Poborsky, Nedved, Veron e Crespo, protagonisti dal primo all'ultimo minuto con quattro gol (due di Nedved, e due di Crespo) e con giocate tutte belle e decisive.
Dall'altra parte resistono solo Del Piero e Zidane, che fanno tanto ma non tutto. E alla fine il risultato è figlio di questa sfida incrociata tra i migliori, vinta - anche per superiorità numerica - dai campioni d'Italia.
Il primo tempo è a ondate, la partita è sballottata da una parte e dall'altra. Alcune onde sono più forti delle altre, come l'acqua del mare quando bagna la sabbia. Prima scatta la Juventus che è quella con gli obblighi maggiori, lei ha lo scudetto nel mirino, mica il secondo posto. Zidane (vicino al quale si muove D.Baggio, ma senza marcature a uomo) c'è, Del Piero sta che è una meraviglia e per la Lazio i minuti iniziali sono da dimenticare. I difensori biancazzurri devono ricorrere a qualche fallo di troppo per fermare il numero dieci, che sguscia su tutto il fronte offensivo. La squadra di Ancelotti dà la consueta sensazione di sicurezza, solo non tira in porta ed è un dettaglio che sarà decisivo.
Poi, dopo un quarto d'ora, si svegliano i campioni d'Italia. A cambiare la marea sono Veron, Poborsky e Nedved, anche se l'occasione più limpida è per la testa di Simeone. Poco dopo Del Piero ributta l'acqua dall'altra parte ma Peruzzi non si fa sorprendere dal tiro del fantasista che non basta per riequilibrare la partita. A spingere è sempre la Lazio che al 22' passa con la ditta Poborsky-Crespo-Nedved, la sua assicurazione sulla vita. Inizia l'azione il primo, dà all'argentino che mette in mezzo per l'uomo più in forma di Zoff che batte Van der Sar.
E' il momento più felice per Nesta e soci che prendono in mano con sicurezza la serata, dall'altra parte il centrocampo bianconero svanisce come neve sotto il sole. Il tiro di Conte (al 26') salvato sulla linea proprio dal capitano laziale è solo un'eccezione, come il colpo di testa di Inzaghi che Peruzzi para senza problemi.
Il finale da padrona della Lazio si concretizza nella ripresa, con il gol lampo di Crespo, servito dal solito monumentale Veron che in questa partita delizia i tifosi del calcio con giocate a dir poco superlative vincendo di gran lunga la sfida sul campo con Zidane: è passato appena un minuto ed è il 2 a 0. Anche se la Roma sta pareggiando, per chiunque ce ne sarebbe abbastanza per crollare, tanto più che al 12' Davids, viene espulso (con due ammonizioni apparse severe).
Ma la Juve ha un carattere di ferro e prima di affogare tenta di reagire. Ci prova prima con una traversa di Trezeguet (entrato al posto di Inzaghi), poi con i suoi uomini d'oro Zidane e Del Piero che confezionano il gol della speranza con un assist intelligente (del francese), un dribbling e un tiro da applausi (del numero dieci). Potrebbe essere l'acqua che torna a bagnare la sabbia laziale, ma l'ondata bianconera dura troppo poco e soprattutto si infrange troppo presto contro il muro formato da Nedved, Veron, Poborsky e Crespo.
A segnare è ancora Nedved che fa tutto da solo, ma dietro soffiano gli altri tre. Questo è troppo anche per la Juventus dal temperamento indistruttibile, che però prima di arrendersi si aggrappa con la forza della disperazione alla partita. Un colpo di testa e un paio di spunti sotto porta, tutti di Del Piero, non servono a cambiare il risultato. Tanto che al 36' arriva il poker firmato dall'onnipresente Crespo che davanti a Van der Sar non sbaglia mira.
E' una sconfitta che assomiglia ad un fallimento, con l'unica consolazione della piccola impresa della Reggina, capace di fermare la corsa della capolista Roma. E' molto poco ma sette punti di distacco, sono sempre meglio dei nove che avrebbero potuto essere e allora nessuno si strappa i capelli. Alla Lazio resta il dubbio amletico se gioire per la grande notte o se piangere per il favore fatto ai cugini. Un dubbio dal sapore dolcissimo.

Clicca sulla sezione video per vedere le immagini della partita :

LAZIO-JUVENTUS 4-1  (18 marzo 2001) video: http://youtu.be/1mlx0qoFX5g 

LAZIO: Peruzzi 7; Colonnese (42' pt Pesaresi) 6, Negro, 6 Nesta 7, Pancaro 6; Poborsky 7,5(35' st Castroman), D.Baggio 6, Veron 8 (30' st Stankovic), Simeone 6,5, Nedved 8,5; Crespo 8,5. In panchina: Marchegiani, Baronio, C.Lopez, Ravanelli. Allenatore: Zoff


JUVENTUS: Van Der Sar; Birindelli, Tudor, Montero, Pessotto; Conte (1' st Zambrotta), Tacchinardi (25' st O'Neill), Davids; Zidane; F.Inzaghi (1'
st Trezeguet), Del Piero. In panchina: Carini, Iuliano, Ferrara, Kovacevic. Allenatore: Ancelotti


Arbitro: Collina di Viareggio


Reti: 23' pt e 20' st Nedved, 1' st e 36' st Crespo e 14' st Del Piero

Note
: serata umida, terreno in buone condizioni, spettatori 70mila. Angoli 8-3 per la Juve. Espulsi al 13' st Davids per doppia ammonizione e 43' st Trezeguet per gioco falloso.

Massimo Vincenzi & Mauro Gabrieli

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