mercoledì 30 novembre 2011

I TIFOSI DEL SALERNO STRIZZANO L' OCCHIO A LOTITO "PORTACI AL SAN PAOLO"

ESCLUSIVA GENTE LAZIALE DA SALERNO.


LOTITO: "Una cosa è certa: non avrete mai problemi economici, qui c’è una società seria e con noi potete stare tranquilli.”

Soddisfatto Lotito a fine partita. Solito bagno di folla a fine partita all’esterno della tribuna. Alcuni tifosi hanno intonato il coro: “Lotito portaci al San Paolo”. Il presidente ha risposto con un sorriso e poi ha aggiunto: “Dobbiamo stringerci ancor di più accanto alla squadra ed alla società perché è fondamentale sostenere questi ragazzi. La città merita palcoscenici migliori e probabilmente li otterrà presto. Una cosa è certa: non avrete mai problemi economici, qui c’è una società seria e con noi potete stare tranquilli.” Alcuni tifosi hanno poi ricordato a Lotito la vicenda marchio e denominazione. Il presidente non ha rilasciato altre dichiarazioni soffermandosi con l’ex giornalista delle Iene oggi inviato de La 7 per una intervista che andrà in onda nei prossimi giorni.

IL PERSONAGGIO CISSE,TRA SCARAMANZIA,MODA,TATUAGGI,MACCHINE E TANTA LAZIO DA AMARE


Si sfoga, Djibril Cisse: «Non ho alcuna intenzione d’andar via, sono felice alla Lazio». Non scotta la panchina contro la Juve: «Ho giocato più degli altri — assicura il francese a Lazio Style Radio — e con Reja c’è un ottimo rapporto. Il mister ha fatto solo una scelta». Domani sera toccherà al Leone Nero: «Bisogna vincere contro il Vaslui. L’Europa League è una competizione importante, arriveremo lontano. Cercherò di segnare per ripagare l’affetto dei laziali». Un gol per liberare l’aquila sulla pelle: «Ho un tatuatore personale, corre dalla Francia per me. Ho sistemato da poco il guerriero spartano sulla gamba destra, è in preallarme». Si cucirà la Lazio addosso, non appena avrà cacciato la malinconia, chiuso quella sacca piena di scarpe “maledette”:«Se non segno nei primi 45 minuti, le cambio. Ne ho gettate diverse paia perché avevo fallito. Se vado bene invece, riutilizzo sempre gli stessi scarpini. Sono molto scaramantico, ho addirittura bruciato quelli dei due terribili infortuni». E’ sprofondato, s’è sempre rialzato. Ama le sfide, adora il pericolo. È un matto al volante, chiedete alla sua Bentley: è arrivata a Roma da Atene dopo un incidente a settembre 2010, 300mila euro di danni.Pezzi di cuore infranti. Perché Djibril le supercar (ben 18 in garage) le cura come fossero figli. Ha fatto le fortune di Elo, proprietario della TKO, società per la “personalizzazione” di auto di lusso a Nord di Londra: «Djibril, insieme a Eto’o, è il mio miglior cliente. Nove delle sue macchine sono passate dalla mia officina. Per ciascuna ha speso in media 45mila euro. Nell’Hummer bianca, rinominata “Angel Hummer” per le ali che riprendono il suo tattoo, ho istallato 9 schermi. Nel Dodge una poltrona massaggiante e una consolle da dj. In una ho disegnato sul cofano il volto di sua figlia». Llona-Celeste, 10 anni, nata da una precedente relazione. Con l’attuale moglie, la parrucchiera gallese Jude, ha altri tre figli, vivono a Liverpool. Djibril è spesso solo sulla Cassia. Un appartamento a Roma minimal style con il solito tocco d’eccentricità: i piatti da dj nel salone, una poltrona argentata, le stampe dei suoi film preferiti (Pulp Fiction, il Padrino, Scarface). Trenta paia di sneakers ai piedi del letto e i vestiti più curiosisparsi qua e là. Perché Cisse è pure stilista — ha una linea personale, la “Klubb 9 Nine” — e rivela: «Non m’interessa la marca. Riutilizzo in controtendenza abiti di 4 o 5 anni prima». Ha sfoggiato un completo rosso brillante al suo primo matrimonio: «L’avevo promesso a mia madre, la mia guida. Ha cresciuto sette figli da sola dopo il divorzio, nella povertà, con una forza unica. E io ho senz’altro i suoi geni». I piedi di papà Mangue, ex calciatore scomparso due anni fa. Djibril il 2 novembre l’ha commemorato da Papa Ratzinger: «Ho partecipato alla messa e visto la Cappella Sistina». Cisse sacro e profano: dopo il video con Puff Duddy, reciterà nella clip della popstar greca Anna Vissi. S’intitola “Come la mia voce”, Cisse farà prima sentire il suo ruggito a Piatra Neamt al fianco di Klose, dietro Hernanes.

Rassegna stampa a cura di GenteLaziale tratta dalla Repubblica a firma di Alberto Abbate

lunedì 28 novembre 2011

LAZIO QUANTO E' DURA FAR GOAL


Tutto si poteva pensare in casa Lazio alla vigilia del campionato, fuorché che l’attacco risultasse meno efficace rispetto alla passata stagione. Eppure le cifre dicono questo: 16 gol in 12 gare, 1.33 a partita. L’anno scorso furono in tutto 55, con la media di 1.44. Floccari-Zarate meglio di Klose-Cisse? Non è proprio così, ma è innegabile che lo 0 collezionato nei big match con Napoli e Juve qualche preoccupazione l’ha destata. Della crisi di Cisse si è già detto. Il francese non segna in campionato dal debutto a San Siro, il 9 settembre. In assoluto è in astinenza dalla settimana successiva: rigore al Vaslui. Il vero dato nuovo delle ultime settimane è che se si ferma Klose per la Lazio il gol diventa una missione impossibile. Finora il tedesco aveva nascosto tutte le magagne di un reparto in difficoltà, ma è bastata la sua assenza a Napoli e la prestazione sottotono con la Juve a far palesare alcuni problemi. Finora alla Lazio, oltre ai gol di Cisse, sono mancati quelli di difensori e centrocampisti. Se si esclude Lulic, il resto del fatturato è tutto da ascrivere ai quattro attaccanti (ci sono anche i gol di Sculli e Rocchi) e ad Hernanes. In tutto fanno sei marcatori. La Juve, per dirne una, ne ha mandati a segno 8, il Milan 11, la Roma e l’Inter 9. A questo punto del campionato, l’anno scorso i biancocelesti che avevano trovato la via del gol erano otto, compresi il centrocampista Ledesma e il difensore Dias. Manca qualcosa da Kozak – che però esplose principalmente nel girone di ritorno – e manca soprattutto Mauri. Il brianzolo è tra i pochi a sapersi inserire con continuità in zona gol e a servire assist perfetti alle punte. Basti pensare che a Milano, nell’unica vera partita giocata in campionato quest’anno, aveva mandato in rete sia Klose che Cisse. Mauri non rientrerà prima di febbraio-marzo. E un’assenza così lunga difficilmente lo restituirà in uno stato di forma ottimale. Difficile trovare sul mercato un giocatore delle sue caratteristiche, più opportuno sperare che Klose ricominci subito a segnare e che anche Cisse si svegli. Il francese non ha fatto polemiche per la panchina contro la Juve.Chi ci parla ogni giorno riferisce di un calciatore sì nervoso, ma solo con se stesso. Un Cisse che non vede l’ora di sbloccarsi per ricevere l’abbraccio dei tifosi, vera e propria benzina per il suo spirito. Ieri, anche per ritrovare un po’ di quell’esaltazione che gli manca, è volato ad Atene per assistere alla gara del suo Panathinaikos in un ambiente dove è ancora venerato. Reja, dal canto suo, cercherà di sfruttare al meglio la sua voglia di riscatto giovedì contro il Vaslui, quando il francese guiderà l’attacco con Klose. Il suo rapporto col gol si interruppe contro i romeni, chissà che il cerchio non si possa chiudere contro gli stessi avversari.

Rassegna stampa a cura di GenteLaziale tratta da il Tempo.

domenica 27 novembre 2011

PAGELLE LAZIO-JUVENTUS DEL FORUM S.S. LAZIO 1900


PAGELLE LAZIO da un idea di Fabrizio Piepoli.
 

MARCHETTI 7: Partita perfetta para tutto, tranne il goal. Decisivo ancora una volta, se le parete fondamentali valessero come i goal, avremmo qualche punto in più. E' l'arma in più di questa Lazio il buon Federico. SUPERMAN!

KONKO 6,5: Buona partita del Franc...ehm... Maroc...ehm...Egiz...ehm... Cong....ehm del terzino destro della Lazio, recupera bei palloni e si pronone in avanti, senza però mai esagerare. CONFERMA!

DIAKITE' 6,5: Buona gara del centrale. Gioca bene in fase di rottura nel primo tempo, nella ripresa si spinge anche in avanti facendo valere il suo ottimo stato di forma fisica, dimostrando personalità e concentrazione. CRESCITA COSTANTE!


STANKEVICIUS 6: Si dimostra sempre attento nelle chiusure durante la partita
, ma ha la grande pecca di non essere mai in grado di avviare la manovra laziale. Nessuna responsabilità sul gol, non commette errori degni di nota. NE ARTE NE PARTE!

RADU 5:
Il romeno dopo la prestazione di Napoli ben augurante ha preferito rimanere a casa e mandare nuovamente la controfigura contro la juventus..così non va..uomo in meno. Lascia a desiderare in tutte le fasi difensive, vedi la non diagonale sul goal di Pepe. SVEGLIA!

BROCCHI 6: Solita partita tutto cuore, muscoli e grinta. Esce nell’intervallo per distorsione. COMBATTENTE!

LEDESMA 5,5: A centrocampo costruisce le azioni e svolge il suo ruolo di filtro con autorità, almeno finché il fisico tiene. Nel secondo tempo quando la Lazio offre il forcing piu' importante non né ha più sfortunatamente. Solitamente il lavoro di Cristian si nota solo quando non gioca, ma stasera l'argentino non lascia il segno. LUCE SPENTA!

LULIC 6: Gioca una degna partita, non nel suo ruolo più congeniale, ottimi spunti e controllo..ma non della palla..se migliora lì, sarà determinante in futuro. Da apprezzare il suo mettersi a completa disposizione della squadra. OPERAIO!

HERNANES 6,5: Ottima la partita del “Profeta”. Offre oltre alla solita grande tecnica molta forza fisica e classe cristallina. Pallone attaccato ai piedi, passaggi millimetrici, tiri potenti. Nella ripresa è il palo a dire no alla sua prodezza. E' ancora troppo poco decisivo pero'. SERATA SFORTUNATA!

ROCCHI 5,5: Stasera capitan Rocchi aveva la grande chance di mettersi in luce, invece incappa in una prestazione non sufficiente, ben al di sotto delle sue potenzialità da mister 100 goal. Peccato per quel tiro miracolato prima da Buffon e poi dal braccino del difensore bianconero. Nella ripresa cala moltissimo ed esce al 64’ per Cisse. SPRECONE!

KLOSE 5,5: Stasera il panzer tedesco è un po' evanescente. Non partecipa molto alle azioni e non si fa vedere mai in attacco nella prima fase di partita. Migliora nella ripresa, ma con la sua abilità da cecchino deve fare molto di più. FORZA MIROSLAV!

CISSE s.v: Entra per Rocchi nel secondo tempo non pungendo piu' di tanto. Reja sapeva che non era al top ed aveva ragione. Dal suo ingresso lotta con i centrali bianconeri, ma la sua precaria condizione lo limita molto. DA RIVEDERE!
 

SCULLI s.v: Entrato per dare l’assalto finale non risponde alla chiamata dimostrandosi impreciso e anche nervoso rimediando un giallo meritato. INUTILE!

GONZALEZ 6: Dal momento del suo ingresso "El Tata"da la scossa ai suoi fornendo ottima corsa e buoni cross. Ci mette la solita grinta, dannandosi l'anima come suo solito. Entra al posto di Brocchi infortunato. VOGLIOSO!

Pagelle a cura di Cristian Mastrangelo, Mauro Gabrieli e del Forum s.s. lazio 1900

LA LAZIO RIMANDA IL SALTO DI QUALITA' CONTRO UNA JUVENTUS PIU' SQUADRA E CINICA SOTTO PORTA


La JUVENTUS espugna l’Olimpico di Roma per 0-1 al termine di una gara bella e bifronte. Un primo tempo giocato a ritmi forsennati dagli uomini di Conte ed una ripresa, specie nei primi venticinque minuti, di sofferenza pura sulla pressione biancoceleste. La LAZIO di Reja esce lievemente ridimensionata nelle sue ambizioni scudetto essendo parsa pienamente in partita solo nei primi venticinque/trenta minuti della ripresa, rendendosi pero' non troppo pericolosa dalle parti di Buffon e rischiando nel finale su qualche contropiede bianconero.
Reja stupisce tutti inizialmente escludendo dalla formazione titolare Cisse, apparso in queste ultime uscite nervoso ed avulso dalla manovra, mandando in campo dal primo minuto mister 100 goal Tommaso Rocchi a fare coppia con il rientrante Klose per formare la coppia d'attacco biancoceleste. In difesa, perdurando l’assenza di Dias e gli acciacchi di Biava, confermatissimi sono i centrali Diakitè e Stankevicius, che così bene avevano fatto sette giorni fa a Napoli.

La partita sin dall' avvio e' frizzante, veloce e vivace, con le due squadre corte ed aggressive. Le migliori occasioni inizialmente sono di marca juventina con Marchisio che spedisce di poco a lato al 10’ su cross di Liechsteiner dalla destra e con una punizione a lunga gittata di Pirlo che Marchetti battezza male recuperando velocemente la posizione e salvando il goal smanacciandola a centro area dove per poco Liechsteiner non riesce ad approfittarne. Al 34’ la Juve passa in vantaggio con un rapidissimo capovolgimento di fronte, Buffon è bravissimo in uscita su Rocchi servito alla perfezione da Hernanes, e i bianconeri in tre passaggi sono in porta: Vucinic apre sulla sinistra, scatto di Matri che serve al centro Pepe il cui tap-in vincente spiazza Marchetti. Da notare che nell' occasione del goal bianconero il rumeno Radu sbaglia vistosamente la diagonale difensiva compiendo un clamoroso sbaglio di posizione. La ripresa è tutta un’altra gara, almeno per i primi trenta minuti la Lazio schiaccia la squadra di Conte nella propria metà campo, confezionando un clamoroso palo di Hernanes al 60’ ed una grande parata di Buffon su tiro a botta sicura di Klose. Nel finale, visibile il calo dei giocatori di Reja per lo sforzo profuso, anche se non prolifico, è la Juve ad avere una doppia occasione per il raddoppio con Giaccherini ,subentrato a Vucinic ,e Matri ma il portiere laziale è attento e super. In conclusione è stata una partita molto bella, con i biancocelesti spreconi, tre grosse occasioni per portarsi in vantaggio, mentre la squadra di Conte invece si e' dimostrata micidiale in contropiede e cinica sotto rete.

MAURO GABRIELI

sabato 26 novembre 2011

LAZIO-ROMA PRIMAVERA, CHE BIG MATCH DA VERTICE IL DERBY

Oggi pomeriggio alle 14 (diretta tv su Sportitalia) si gioca a Formello il derby Primavera che vale il primato nel girone C. Nella Roma capolista, la formazione di Alberto De Rossi è in testa alla classifica con 26 punti, uno più della Lazio, tornano l’attaccante ivoriano Tallo, in ballottaggio con Leonardi, e il difensore Sabelli. Non ce la fa, invece, l’altro difensore Rosato, infortunatosi in Coppa Italia contro il Parma. La Lazio si affida al bomber Ceccarelli, capocannoniere indiscusso del torneo con 15 reti.



ROMA - Il derby porta dentro di sé qualcosa di natalizio. Come una festa comandata si compone di una vigilia carica d’attesa che precede lo scarto dei regali. Divertitevi: dentro il pacco troverete un risultato inaspettato. E ancora di più oggi, perché oltre ad essere la stracittadina per eccellenza, la più sentita d’Italia, Lazio-Roma Primavera è una gloriosa sfida al vertice.

LA SFIDA - A caccia del primato ci va però la squadra di Alberto Bollini, una lunghezza sotto i cugini giallorossi. «Il nostro punto di forza? Speriamo di averne più di uno. Credo che lo spirito di squadra faccia la differenza su tutto il resto - ha detto il tecnico biancoceleste, ieri, a Lazio Style Radio - E’ un fattore fondamentale nella crescita dei ragazzi, e della società stessa. Dobbiamo dare continuità ai risultati anche in una gara così importante. Venite in tanti a fare il tifo, sarà una bella partita, un match emozionante. Entrambi attacchiamo bene e ci difendiamo altrettanto bene».

IL DIVERTIMENTO - Non a caso è il match che porta in campo più di cinquanta gol segnati: 28 la Roma, 26 la Lazio. E’la partita degli attacchi ruggenti e delle difese quasi imperdonabili (6 gol incassati dalla Roma, 9 dalla Lazio). E’ anche il giorno in cui le famiglie si riuniscono. Infatti ad assistere al miracolo del baby derby ci saranno Reja e i suoi ragazzi, quelli della prima squadra. Per Bollini questo ha un significato ben preciso: «Siamo una famiglia compatta». Sugli spalti sono attesi duemila spettatori.
LE MOSSE - Bollini ritroverà Ceccarelli. In settimana, l’attaccante aveva saltato la gara di Coppa Italia contro il Palermo per una contrattura. Ceccarelli è in testa alla classifica marcatori (dei 3 gironi) con 15 gol realizzati in dieci partite. E’ una media mostruosa. Che fa il paio con i derby-gol: 5 negli ultimi sei disputati. Il primo ancora sotto la gestione Sesena e quattro nell’anno appena passato. Rozzi non è al top, ma garantisce peso e qualità in avanti. Zampa, a centrocampo, darà compattezza e rapidità alla manovra. In difesa confermata la presenza di Crescenzi, che comanderà il reparto con Cavanda (a destra), Sbraga (al centro) e Salustri (a sinistra). Occhio a Onazi ed Emmanuel: che siano proprio loro le vere sorprese di questa sfida speciale?

Link del sito internet Sportitalia per vedere la partita in diretta  http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=sportitalia&source=web&cd=1&sqi=2&ved=0CC4QFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.sportitalia.com%2F&ei=CMeiTrqmLNDDtAbB85WfAw&usg=AFQjCNGDOeYlpdHN57VJOsRuZgtjOzMUrQ&sig2=KHrT8_4ewq14DbWDC4-VUQ.  Andare su web tv,cliccare poi il canale sporitalia nel sito stesso.
Rassegna stampa a cura di Gente Laziale tratta da il Corriere dello Sport.

giovedì 24 novembre 2011

S.S.LAZIO-JUVENTUS SFIDA AL VERTICE CHE SA' DI STORIA.DAI PRECEDENTI STORICI AD OGGI


20.01.1929 Campionato a gironi Lazio-Juventus 1-2 V
09.06.1929 Campionato a gironi Juventus-Lazio 0-1 S
16.02.1930 Campionato Lazio-Juventus 0-1 V
06.07.1930 Campionato Juventus-Lazio 3-1 V
21.12.1930 Campionato Lazio-Juventus 2-1 S
07.06.1931 Campionato Juventus-Lazio 3-1 V
27.12.1931 Campionato Juventus-Lazio 1-2 S
22.05.1932 Campionato Lazio-Juventus 0-3 V
20.11.1932 Campionato Juventus-Lazio 4-0 V
23.04.1933 Campionato Lazio-Juventus 1-0 S
24.12.1933 Campionato Juventus-Lazio 2-2 P
29.04.1934 Campionato Lazio-Juventus 0-2 V
04.11.1934 Campionato Lazio-Juventus 5-3 S
17.03.1935 Campionato Juventus-Lazio 6-1 V
06.10.1935 Campionato Juventus-Lazio 2-1 V
09.02.1936 Campionato Lazio-Juventus 3-0 S
01.11.1936 Campionato Lazio-Juventus 1-0 S
28.02.1937 Campionato Juventus-Lazio 6-1 V
07.11.1937 Campionato Juventus-Lazio 1-1 P
06.03.1938 Campionato Lazio-Juventus 1-1 P
11.12.1938 Campionato Juventus-Lazio 1-0 V
09.04.1939 Campionato Lazio-Juventus 1-1 P
19.11.1939 Campionato Lazio-Juventus 4-0 S
24.03.1940 Campionato Juventus-Lazio 3-1 V
06.10.1940 Campionato Lazio-Juventus 2-2 P
26.01.1941 Campionato Juventus-Lazio 3-2 V
28.12.1941 Campionato Juventus-Lazio 2-0 V
10.05.1942 Campionato Lazio-Juventus 2-1 S
27.09.1942 Coppa Italia Juventus-Lazio 2-3 S
08.11.1942 Campionato Lazio-Juventus 5-3 S
21.02.1943 Campionato Juventus-Lazio 2-4 S
02.02.1947 Campionato Lazio-Juventus 1-2 V
06.07.1947 Campionato Juventus-Lazio 3-3 P
02.11.1947 Campionato Juventus-Lazio 1-1 P
11.04.1948 Campionato Lazio-Juventus 0-0 P
19.09.1948 Campionato Lazio-Juventus 0-4 V
09.01.1949 Campionato Juventus-Lazio 4-1 V
18.09.1949 Campionato Lazio-Juventus 1-3 V
22.01.1950 Campionato Juventus-Lazio 1-2 S
31.12.1950 Campionato Juventus-Lazio 1-1 P
27.05.1951 Campionato Lazio-Juventus 0-3 V
23.09.1951 Campionato Juventus-Lazio 5-3 V
17.02.1952 Campionato Lazio-Juventus 2-0 S
11.01.1953 Campionato Juventus-Lazio 5-0 V
24.05.1953 Campionato Lazio-Juventus 0-1 V
04.10.1953 Campionato Lazio-Juventus 2-1 S
21.02.1954 Campionato Juventus-Lazio 0-0 P
26.09.1954 Campionato Juventus-Lazio 4-2 V
13.02.1955 Campionato Lazio-Juventus 2-1 S
01.01.1956 Campionato Juventus-Lazio 1-0 V
10.05.1956 Campionato Lazio-Juventus 2-0 S
16.09.1956 Campionato Lazio-Juventus 0-3 V
03.02.1957 Campionato Juventus-Lazio 3-3 P
10.11.1957 Campionato Juventus-Lazio 3-1 V
06.04.1958 Campionato Lazio-Juventus 1-4 V
14.09.1958 Coppa Italia Lazio-Juventus 2-0 S
18.01.1959 Campionato Juventus-Lazio 6-1 V
02.06.1959 Campionato Lazio-Juventus 1-0 S
25.10.1959 Campionato Lazio-Juventus 0-2 V
20.03.1960 Campionato Juventus-Lazio 2-0 V
18.06.1960 Coppa Italia Juventus-Lazio 3-0 V
02.10.1960 Campionato Juventus-Lazio 3-1 V
12.02.1961 Campionato Lazio-Juventus 1-4 V
19.01.1964 Campionato Lazio-Juventus 0-2 V
22.03.1964 Campionato Juventus-Lazio 0-3 S
29.11.1964 Campionato Juventus-Lazio 0-0 P
11.04.1965 Campionato Lazio-Juventus 0-2 V
28.11.1965 Campionato Lazio-Juventus 0-1 V
10.04.1966 Campionato Juventus-Lazio 0-0 P
22.01.1967 Campionato Lazio-Juventus 0-0 P
01.06.1967 Campionato Juventus-Lazio 2-1 V
21.12.1969 Campionato Juventus-Lazio 2-1 V
12.04.1970 Campionato Lazio-Juventus 2-0 S
03.01.1971 Campionato Juventus-Lazio 3-1 V
25.04.1971 Campionato Lazio-Juventus 2-2 P
15.10.1972 Campionato Lazio-Juventus 1-1 P
11.02.1973 Campionato Juventus-Lazio 1-0 V
28.10.1973 Campionato Juventus-Lazio 3-1 V
23.01.1974 Coppa Italia Lazio-Juventus 0-0 P
17.02.1974 Campionato Lazio-Juventus 3-1 S
27.03.1974 Coppa Italia Juventus-Lazio 3-0 V
05.01.1975 Campionato Lazio-Juventus 1-0 S
27.04.1975 Campionato Juventus-Lazio 4-0 V
09.11.1975 Campionato Juventus-Lazio 2-0 V
07.03.1976 Campionato Lazio-Juventus 1-2 V
03.10.1976 Campionato Lazio-Juventus 2-3 V
13.02.1977 Campionato Juventus-Lazio 2-0 V
02.10.1977 Campionato Lazio-Juventus 3-0 S
19.02.1978 Campionato Juventus-Lazio 3-0 V
01.10.1978 Campionato Lazio-Juventus 2-2 P
28.01.1979 Campionato Juventus-Lazio 2-1 V
04.11.1979 Campionato Lazio-Juventus 1-0 S
09.03.1980 Campionato Juventus-Lazio 0-0 P
04.09.1983 Coppa Italia Lazio-Juventus 1-1 P
02.10.1983 Campionato Lazio-Juventus 0-1 V
12.02.1984 Campionato Juventus-Lazio 2-1 V
30.01.1985 Campionato Juventus-Lazio 1-0 V
19.05.1985 Campionato Lazio-Juventus 3-3 P
25.02.1987 Coppa Italia Juventus-Lazio 0-0 P
08.04.1987 Coppa Italia Lazio-Juventus 0-2 V
26.08.1987 Coppa Italia Lazio-Juventus 1-1 P
29.01.1989 Campionato Lazio-Juventus 0-0 P
11.06.1989 Campionato Juventus-Lazio 4-2 V
01.10.1989 Campionato Lazio-Juventus 1-1 P
11.02.1990 Campionato Juventus-Lazio 1-0 V
21.10.1990 Campionato Juventus-Lazio 0-0 P
03.03.1991 Campionato Lazio-Juventus 1-0 S
03.11.1991 Campionato Lazio-Juventus 1-1 P
29.03.1992 Campionato Juventus-Lazio 1-1 P
24.01.1993 Campionato Lazio-Juventus 1-1 P
06.06.1993 Campionato Juventus-Lazio 4-1 V
12.12.1993 Campionato Lazio-Juventus 3-1 S
17.04.1994 Campionato Juventus-Lazio 6-1 V
11.12.1994 Campionato Lazio-Juventus 3-4 V
08.03.1995 Coppa Italia Lazio-Juventus 0-1 V
11.04.1995 Coppa Italia Juventus-Lazio 2-1 V
07.05.1995 Campionato Juventus-Lazio 0-3 S
29.10.1995 Campionato Lazio-Juventus 4-0 S
10.03.1996 Campionato Juventus-Lazio 4-2 V
19.01.1997 Campionato Lazio-Juventus 0-2 V
01.06.1997 Campionato Juventus-Lazio 2-2 P
06.12.1997 Campionato Juventus-Lazio 2-1 V
19.02.1998 Coppa Italia Juventus-Lazio 0-1 S
11.03.1998 Coppa Italia Lazio-Juventus 2-2 P
05.04.1998 Campionato Lazio-Juventus 0-1 V
29.08.1998 Supercoppa Italiana Juventus-Lazio 1-2 S
06.12.1998 Campionato Juventus-Lazio 0-1 S
17.04.1999 Campionato Lazio-Juventus 1-3 V
28.11.1999 Campionato Lazio-Juventus 0-0 P
13.01.2000 Coppa Italia Juventus-Lazio 3-2 V
26.01.2000 Coppa Italia Lazio-Juventus 2-1 S
01.04.2000 Campionato Juventus-Lazio 0-1 S
11.11.2000 Campionato Juventus-Lazio 1-1 P
18.03.2001 Campionato Lazio-Juventus 4-1 S
24.11.2001 Campionato Lazio-Juventus 1-0 S
30.03.2002 Campionato Juventus-Lazio 1-1 P
15.12.2002 Campionato Juventus-Lazio 1-2 S
03.05.2003 Campionato Lazio-Juventus 0-0 P
06.12.2003 Campionato Lazio-Juventus 2-0 S
17.03.2004 Coppa Italia Lazio-Juventus 2-0 S
10.04.2004 Campionato Juventus-Lazio 1-0 V
12.05.2004 Coppa Italia Juventus-Lazio 2-2 P
05.12.2004 Campionato Juventus-Lazio 2-1 V
24.04.2005 Campionato Lazio-Juventus 0-1 V
17.12.2005 Campionato Lazio-Juventus 1-1 P
22.04.2006 Campionato Juventus-Lazio 1-1 P
15.12.2007 Campionato Lazio-Juventus 2-3 V
27.04.2008 Campionato Juventus-Lazio 5-2 V
18.01.2009 Campionato Lazio-Juventus 1-1 P
03.03.2009 Coppa Italia Lazio-Juventus 2-1 S
22.04.2009 Coppa Italia Juventus-Lazio 1-2 S
31.05.2009 Campionato Juventus-Lazio 2-0 V
12.09.2009 Campionato Lazio-Juventus 0-2 V
31.01.2010 Campionato Juventus-Lazio1-1 P
12.12.2010 Campionato Juventus-Lazio 2-1 V
02.05.2011 Campionato Lazio-Juventus 0-1 V
partite giocate: 155
vittorie Juventus: 75
pareggi:  40
vittorie Lazio: 41

gol fatti Juventus: 267
gol fatti Lazio: 184

AMARCORD FELICE PULICI: "Juve, mi hai tolto due scudetti, ma nel 2000..."


E' stato per anni rivale della Juventus con la sua Lazio, prima da giocatore poi da dirigente: Felice Pulici, portiere scudettato dei biancocelesti nel 1974 racconta in esclusiva per TuttoJuve.com la sua vigilia di Lazio-Juve facendo un tuffo nel passato ricordando gli scontri fra le due squadre, più di una volta ritrovatesi a contendersi il titolo all'ultima giornata:

Felice Pulici, lei è stato protagonista da calciatore e da dirigente di importantissimi incroci fra Lazio e Juve
"La Juve in qualche modo è una costante della mia carriera. Prima che andassi alla Lazio ho giocato per anni nel Novara, il cui allenatore era Carlo Parola, ex campione bianconero, che quando giocava era il più grande centromediano al mondo".


Poi il passaggio ai biancocelesti e al ritorno in A nella stagione 1972/73 subito lotta con i bianconeri per lo scudetto
"Fu qualcosa di inaspettato perché eravamo una neopromossa. Ma eravamo carichi ed entusiasti e facemmo un campionato straordinario: alla fine ci ritrovammo noi, la Juve e il Milan a giocarci il titolo. I rossoneri erano in testa ma crollarono nella fatal Verona (5-3), forse perché stanchi dalla finale di Coppa delle Coppe di pochi giorni prima, noi della Lazio non ne approfittammo, anzi, ci siamo fatti beffare da Oscar Damiani a cinque minuti dalla fine e la Juve che era sotto all'Olimpico contro la Roma, riuscì a ribaltare nell'ultimo quarto d'ora il risultato e vinse lo scudetto. I bianconeri però non credo lo meritassero. Il Milan aveva qualcosa in più".


Una vera beffa. La Roma facendo risultato con la Juve avrebbe potuto spalancarvi le porte per lo scudetto...
"Questa è una domanda che non mi doveva fare... "


Passa qualche anno e Lei diventa dirigente dei biancocelesti: 17 aprile 1999 Lazio-Juventus 1-3. Alla fine dei conti questo risultato peserà tantissimo
"Quella sconfitta ai fini della volata scudetto ci costò il tricolore. Eravamo i migliori e meritavamo di vincere il titolo, purtroppo quel pomeriggio andò tutto storto e ci fece due gol un giocatore che alla Juve non ha avuto molta fortuna: Thierry Henry. È incredibile che da lì a poco sarebbe diventato, con un'altra maglia uno degli attaccanti più forti in assoluto".


Passa un anno e stavolta arriva il tricolore. Con la Juve stavolta è scontro diretto e i biancocelesti vincono 1-0 al Delle Alpi

"Ricordo bene la serata e il gol: partita bellissima e cross meraviglioso di Veron per Simeone che batté van der Sar, portiere poco fortunato anche lui, come Henry, a Torino, ma che a Manchester ha dimostrato il suo valore".

L'apoteosi di quel campionato avvenne all'ultima giornata, quando la Lazio compì il sorpasso grazie al ko della Juve a Perugia
"Si giocava in contemporanea e dopo i primi 45' tutto bene. Poi a Perugia scese il diluvio e la ripresa del gioco ritardò. A Roma la Lazio stava giocando contro la Reggina e c'era il sole. Io ero dirigente e chiesi all'arbitro di giocare subito, senza aspettare Perugia, tanto non era quella partita che ci avrebbe condizionato, perché dovevamo vincere e basta. Anche Cragnotti era d'accordo e abbiamo spinto affinché si riprendesse normalmente il gioco. Quando finì la partita rimanemmo tutti ad aspettare l'evolversi di Perugia-Juve dove il gol di Calori ci regalò lo scudetto, compensando così la grande delusione di un anno prima, dove meritavamo sicuramente di più il tricolore".


Veniamo al presente: sabato finalmente Lazio-Juve si ritrovano contro al vertice

"Sono due squadre che mi piacciono molto. La Juve in più sta sfruttando l'onda dell'entusiasmo portata dallo stadio nuovo, ma siccome si giocherà all'Olimpico sarà diverso. E allora dico che se la Juve giocherà come ha sempre giocato, cioè in modo offensivo, rischia di farsi sorprendere dalla Lazio che è una squadra opportunista e con Klose per i bianconeri possono essere dolori".

Sarà anche una sfida fra due dei migliori portieri italiani: Buffon e Marchetti

"Su Buffon c'è poco da dire, sta lì sul trono nonostante i problemi fisici che lo hanno tormentato. Io poi li conosco bene perché ho affrontato lo stesso tipo di operazione trent'anni fa. Fossi stato in lui, anzi, mi sarei fatto operare prima perché era l'unico modo per risolvere le cose, ma nel suo caso c'era il mondiale in Sudafrica di mezzo e non ha voluto rischiare di perderlo. Riguardo Marchetti lo considero dopo Buffon il migliore. Ha dimostrato che nonostante l'anno di attività le qualità sono sempre tante".

Da ex portiere come si spiega il crollo del Made in Italy fra i pali?

"Un semplice motivo: la nostra scuola di portieri e i nostri metodi di allenamento non erano esportati. Da quando l'abbiamo fatto abbiamo dato la possibilità agli altri di migliorare, di conseguenza arrivano portieri da tutto il mondo, anche da paesi che qualche anno fa non ti saresti mai aspettato, come il Brasile. La globalizzazione porta anche a questo".

mercoledì 23 novembre 2011

LAZIO, QUANDO BARALDI DISSE: "BERTARELLI VOLEVA LA LAZIO"

Corriere della Sera

L' ex dirigente Baraldi: «Bertarelli voleva la Lazio»



Calma piatta e prime sessioni di lavoro per la Lazio a Santa Cristina in Val Gardena. Frasi d' effetto sul passato recente della società che «riscaldano» l' ambiente biancoceleste nella capitale. Ieri mattina, mentre la Lazio cominciava la preparazione, Luca Baraldi, ex amministratore delegato della società biancoceleste, appena dimessosi dallo stesso ruolo ricoperto nel Parma, ha pronunciato alcune frasi che non potevano cadere nel vuoto. Intervenendo ai microfoni di Radio Spazio Aperto, Baraldi ha prima parlato della sua esperienza a Formello. «Ho un bellissimo ricordo - ha detto -, ma mi dispiace di non aver completato il lavoro iniziato. Mi sento come un soldato in esilio». E, ripercorrendo le pieghe della sua stagione romana, Baraldi ha ammesso che c' era stato un forte interessamento di Ernesto Bertarelli, il ricchissimo patron di Alinghi, per la Lazio. «Qualcosa c' è stato ma poi non se ne fece stranamente più nulla e non chiedetemi il perché». L' ex amministratore delegato di Lazio e Parma ha aggiunto anche aneddoti, come la partecipazione con Roberto Mancini alla festa di Alinghi a Roma. Parole che hanno scatenato sms e telefonate di tifosi, che chiedono lumi sui vari passaggi societari del club. Anche se, sul presente, Baraldi non si è espresso: «Non so - ha spiegato - se il gruppo è ancora interessato al calcio. Nelle aziende, le strategie cambiano a seconda dei diversi periodi. Posso solo confermare che Ernesto Bertarelli è un grande tifoso della Lazio. Il lunedì gli mandavamo la maglietta del giocatore che aveva segnato la domenica.


Pagina 51
(30 giugno 2005) - Corriere della Sera a firma di Stracca Roberto.

AMARCORD BOKSIC, SONO LAZIALE E CISSE MI RICORDA IL MIO MODO DI GIOCARE, ESPLODERA' VEDRETE


ROMA - La sua maglia numero 8 ha segnato la storia della Lazio, quelle discese palla al piede hanno fatto innamorare parecchi tifosi ed esperti di calcio. Alen Boksic è stato tra i geni più estrosi che abbiano mai vestito la maglia biancoceleste, ma è stato anche un giocatore della Juventus, dal 1996-97, una parentesi dovuta ai dissapori con Zeman. Da doppio ex, a pochi giorni dal big match di sabato sera, Boksic si concede in esclusiva ai microfoni di Cittaceleste.it

Alen tu hai vissuto entrambe le realtà, che match ti aspetti?

"Sono due squadre che stanno vivendo un momento positivo di forma, la Lazio ha dovuto far fronte a numerose assenze nell'ultima partita a Napoli, ma si è difesa bene continuando la striscia positiva. Penso che vedremo un match tirato, la Juve ha grande intensità, prevedo un partita con molti gol".

Un anno di Juve con una vittoria in coppa intercontinentale ed uno scudetto. Una stagione da esiliato?

"Se così vogliamo dire...(ride, ndr), ma è stato un esilio piacevole con grandi vittorie e discrete soddisfazioni. Alla Juve sono stato benissimo, giocare con Del Piero e gli altri mi ha fatto crescere sia come calciatore che come persona. Abbiamo disputato una finale di Champions, persa contro il Borussia, ma è chiaro che il mio cuore era rimasto a Roma. C'erano state incomprensioni con Zeman ed ho preferito andar via, sono tornato l'anno dopo con l'arrivo di Eriksson".

Tornando è arrivato il tricolore...

"Quella stagione non ho giocato tantissimo ma ci siamo tolti qualche sassolino dalle scarpe. Uno scudetto, una coppa Italia e soprattutto la Supercoppa contro il Manchester. La mia fede è quella biancoceleste, l'unico rammarico ce l'ho nel non aver partecipato alla festa scudetto, in quel momento avevo dei problemi personali".

Klose e Cisse stanno facendo fare il salto di qualità alla Lazio, dove possono arrivare i biancocelesti?

"La Lazio di quest'anno non deve temere rivali, ha la possibilità di arrivare fino in fondo. Klose e Cisse sono il valore aggiunto. Il primo è un campione vero, il curriculum parla per lui, Cisse deve ancora esplodere ma è quello che mi ricorda di più il mio modo di giocare. Gli ho visto fare delle splendide discese sulla fascia, ha buone individualità, deve solo avere pazienza".

Alessio Aliberti

martedì 22 novembre 2011

CRESPO, NEDVED ED UN SUPER VERON AFFONDANO LA JUVENTUS


ROMA - La lunga vigilia era iniziatacon l'angosciante domanda se fosse meglio battere la Juve o lasciarla passare per non favorire la Roma, nemica di sempre. Sembrava una domanda senza risposta, ma la Lazio in realtà ci ha messo poco a trovare la soluzione e in novanta minuti senza sbavature ha travolto i bianconeri per 4 a 1, si è presa la partita della domenica e gli applausi dei suoi tifosi. Poi ci ha pensato la Reggina a bloccare i cugini giallorossi e allora per i biancazzurri è sembrata una notte quasi perfetta, di quelle che servono per dimenticare una stagione finora piccola piccola.
Una notte simile a un incubo per gli uomini di Ancelotti, che scivolano a meno sette dalla capolista e che soprattutto subiscono una dura lezione nel gioco e nel risultato. A far felice Dino Zoff i "fantastici quattro" Poborsky, Nedved, Veron e Crespo, protagonisti dal primo all'ultimo minuto con quattro gol (due di Nedved, e due di Crespo) e con giocate tutte belle e decisive.
Dall'altra parte resistono solo Del Piero e Zidane, che fanno tanto ma non tutto. E alla fine il risultato è figlio di questa sfida incrociata tra i migliori, vinta - anche per superiorità numerica - dai campioni d'Italia.
Il primo tempo è a ondate, la partita è sballottata da una parte e dall'altra. Alcune onde sono più forti delle altre, come l'acqua del mare quando bagna la sabbia. Prima scatta la Juventus che è quella con gli obblighi maggiori, lei ha lo scudetto nel mirino, mica il secondo posto. Zidane (vicino al quale si muove D.Baggio, ma senza marcature a uomo) c'è, Del Piero sta che è una meraviglia e per la Lazio i minuti iniziali sono da dimenticare. I difensori biancazzurri devono ricorrere a qualche fallo di troppo per fermare il numero dieci, che sguscia su tutto il fronte offensivo. La squadra di Ancelotti dà la consueta sensazione di sicurezza, solo non tira in porta ed è un dettaglio che sarà decisivo.
Poi, dopo un quarto d'ora, si svegliano i campioni d'Italia. A cambiare la marea sono Veron, Poborsky e Nedved, anche se l'occasione più limpida è per la testa di Simeone. Poco dopo Del Piero ributta l'acqua dall'altra parte ma Peruzzi non si fa sorprendere dal tiro del fantasista che non basta per riequilibrare la partita. A spingere è sempre la Lazio che al 22' passa con la ditta Poborsky-Crespo-Nedved, la sua assicurazione sulla vita. Inizia l'azione il primo, dà all'argentino che mette in mezzo per l'uomo più in forma di Zoff che batte Van der Sar.
E' il momento più felice per Nesta e soci che prendono in mano con sicurezza la serata, dall'altra parte il centrocampo bianconero svanisce come neve sotto il sole. Il tiro di Conte (al 26') salvato sulla linea proprio dal capitano laziale è solo un'eccezione, come il colpo di testa di Inzaghi che Peruzzi para senza problemi.
Il finale da padrona della Lazio si concretizza nella ripresa, con il gol lampo di Crespo, servito dal solito monumentale Veron che in questa partita delizia i tifosi del calcio con giocate a dir poco superlative vincendo di gran lunga la sfida sul campo con Zidane: è passato appena un minuto ed è il 2 a 0. Anche se la Roma sta pareggiando, per chiunque ce ne sarebbe abbastanza per crollare, tanto più che al 12' Davids, viene espulso (con due ammonizioni apparse severe).
Ma la Juve ha un carattere di ferro e prima di affogare tenta di reagire. Ci prova prima con una traversa di Trezeguet (entrato al posto di Inzaghi), poi con i suoi uomini d'oro Zidane e Del Piero che confezionano il gol della speranza con un assist intelligente (del francese), un dribbling e un tiro da applausi (del numero dieci). Potrebbe essere l'acqua che torna a bagnare la sabbia laziale, ma l'ondata bianconera dura troppo poco e soprattutto si infrange troppo presto contro il muro formato da Nedved, Veron, Poborsky e Crespo.
A segnare è ancora Nedved che fa tutto da solo, ma dietro soffiano gli altri tre. Questo è troppo anche per la Juventus dal temperamento indistruttibile, che però prima di arrendersi si aggrappa con la forza della disperazione alla partita. Un colpo di testa e un paio di spunti sotto porta, tutti di Del Piero, non servono a cambiare il risultato. Tanto che al 36' arriva il poker firmato dall'onnipresente Crespo che davanti a Van der Sar non sbaglia mira.
E' una sconfitta che assomiglia ad un fallimento, con l'unica consolazione della piccola impresa della Reggina, capace di fermare la corsa della capolista Roma. E' molto poco ma sette punti di distacco, sono sempre meglio dei nove che avrebbero potuto essere e allora nessuno si strappa i capelli. Alla Lazio resta il dubbio amletico se gioire per la grande notte o se piangere per il favore fatto ai cugini. Un dubbio dal sapore dolcissimo.

Clicca sulla sezione video per vedere le immagini della partita :

LAZIO-JUVENTUS 4-1  (18 marzo 2001) video: http://youtu.be/1mlx0qoFX5g 

LAZIO: Peruzzi 7; Colonnese (42' pt Pesaresi) 6, Negro, 6 Nesta 7, Pancaro 6; Poborsky 7,5(35' st Castroman), D.Baggio 6, Veron 8 (30' st Stankovic), Simeone 6,5, Nedved 8,5; Crespo 8,5. In panchina: Marchegiani, Baronio, C.Lopez, Ravanelli. Allenatore: Zoff


JUVENTUS: Van Der Sar; Birindelli, Tudor, Montero, Pessotto; Conte (1' st Zambrotta), Tacchinardi (25' st O'Neill), Davids; Zidane; F.Inzaghi (1'
st Trezeguet), Del Piero. In panchina: Carini, Iuliano, Ferrara, Kovacevic. Allenatore: Ancelotti


Arbitro: Collina di Viareggio


Reti: 23' pt e 20' st Nedved, 1' st e 36' st Crespo e 14' st Del Piero

Note
: serata umida, terreno in buone condizioni, spettatori 70mila. Angoli 8-3 per la Juve. Espulsi al 13' st Davids per doppia ammonizione e 43' st Trezeguet per gioco falloso.

Massimo Vincenzi & Mauro Gabrieli

LOTITO-ABETE SCONTRO TOTALE. LA S.S. LAZIO DEVE PREOCCUPARSI?


Assediato dagli strascichi di Calciopoli e dalle richieste di cambiamento, la Figc è dipinta come fortino da espugnare. Non è di questo parere il presidente Giancarlo Abete, ospite di «Radio anch’io Sport». «C’è insofferenza nei confronti di un sistema di regole che vanno rispettate. Se si ritiene che le regole vadano modificate, si deve avere una capacità di proposta, raccogliere un consenso e poi la regola si può modificare. Ma finchè le regole sono queste vanno rispettate. La federazione non ha i milioni di tifosi delle società, ma è un soggetto istituzionale che ha dei doveri ed il suo coraggio non è quello di dare ragione a chi preme, ma di far rispettare le regole». Il tavolo politico, già ribattezzato «della pace», auspicato dal presidente della Juventus, Andrea Agnelli, Abete l’ha definito «un’ottima iniziativa, ben accolta anche dal presidente Petrucci. Si farà e sarà l’occasione per confrontarsi e fare chiarezza. Da parte della Federazione c’è la massima disponibilità. Lì porteremo le nostre riflessioni in un clima di serenità e grande rispetto verso società e dirigenti di primissimi livello». Ma sull’articolo 22 della Noif (requisiti di onorabilità) sono possibili modifiche in corsa? «Il sistema di regole della Federazione è all’interno di sistemi nazionali – Coni – ed internazionali – Uefa e Fifa. Quindi ha fiato corto chi pensa di dare luogo ad una riforma/rivoluzione del calcio in Italia pensando che l’unico soggetto da convincere sia la Federcalcio. Inoltre, prima bisogna discutere il contenuto delle regole e poi si verificherà quale potrebbe essere l’effetto di una modifica. L’ordinamento sportivo ha sue specificità. Anche in relazione alla sentenza del tribunale di Napoli (su Calciopoli, che ha condannato i presidenti Lotito e Della Valle, causandone la sospensione, ndr), /bisogna tenere i due campi ben distinti. La legge penale ha parametri di riferimento diversi. Ci sono eventi che meritano una sanzione sportiva che non hanno nessuna rilevanza penale. E viceversa». L’ormai noto articolo 22, ha ricordato Abete, «sospende automaticamente i dirigenti incorsi in una sentenza penale di primo grado, non c’è nemmeno bisogno di una delibera da parte della Federazione». «C’è la volontà di esaminare tutti i problemi esistenti – ha aggiunto Abete – Ricordo che da parte del Coni è stato istituito un tavolo presso la Presidenza del Consiglio sulla modifica della legge 91, tutela dei marchi, sul disegno di legge sui nuovi. Però ci deve essere anche capacità di proposta, non mera rivendicazione di cambiamenti. Bisogna saper spiegare perchè si vuole cambiare. Fino ad ora nessuno aveva eccepito. Non ci si può lamentare solo quando sorgono le singole situazioni. E non dimentichiamo che sono previsti altri due gradi di giudizio».

Rassegna stampa a cura di GenteLaziale tratta dal Corriere dello Sport.

lunedì 21 novembre 2011

OGGI COME ALLORA LA STORIA SI RIPETE, DA GIORDANO A KLOSE UNITI PER LA VITTORIA



Il 2 ottobre 1977 si gioca all'Olimpico una partita che resterà memorabile nella storia della Lazio. Scendono a Roma i Campioni d'Italia della Juventus, la squadra che qualche mese prima ha vinto lo scudetto dopo un fantastico testa a testa tutto torinese con i granata del Torino.
La Juventus è partita alla grande anche nella nuova stagione e la Lazio è pronta ad affrontare la prima sfida importante del suo campionato.
Anche la Lazio è reduce da una grande stagione: con Vinicio nuovo mister ha appena conquistato la quinta posizione e oltre che in campionato sarà impegnata anche in Coppa UEFA. E' la Lazio emergente di Giordano, Manfredonia e Agostinelli, cui si affiancano gli "anziani" Wilson, Garlaschelli e Cordova.
Ma la Juventus sembra avversario irresistibile: si presenta con uno squadrone dove spiccano Zoff, Scirea, Causio, Boninsegna e i giovani Benetti, Tardelli, Bettega. Lo stadio è gremito da oltre 70.000 tifosi speranzosi in una grande impresa
E dopo tre minuti la Lazio va in vantaggio: Garlaschelli dal limite dell'area trafigge Zoff e manda in visibilio l'Olimpico. Ma il bello deve ancora venire. Dopo un primo tempo passato a resistere agli attacchi bianconeri, la Lazio cala l'asso nel secondo tempo.
Bruno Giordano, il bomber emergente nato a Trastevere realizza una fantastica doppietta. Il primo gol lo segna al 10' con un bellissimo tiro al volo su un cross proveniente da sinistra e il secondo gol dopo altri 10 minuti.
La rete del 3-0 è strepitosa: Giordano aggancia un pallone in area, evita con un pallonetto il difensore Morini e sull'uscita disperata di Zoff evita anche il portiere azzurro con un altro pallonetto. E' un gol indimenticabile che fa impazzire il pubblico. Quella vittoria resterà negli annali: l'entusiasmo e i cori del pubblico di quel giorno ispireranno anche il celebre "Inno alla Lazio" cantato da Aldo Donati.
Per la Juventus in quel campionato ci sarà solo un'altra sconfitta contro il Torino e i bianconeri vinceranno nuovamente lo scudetto. Per la Lazio non fu un bel campionato, i biancocelesti si salvarono a fatica dalla retrocessione, ma nella memoria dei tifosi rimarrà per sempre quella splendida partita, firmata dalle magie di un grandissimo giocatore tale Bruno Giordano.

Clicca sulla sezione video per vedere le immagini della partita in questione:
 Lazio-Juventus 3-0 (Campionato 1977/78) video:     http://youtu.be/SMQrWHdBt1w 

Pubblicata da Mauro Gabrieli a maggio 2011 ripubblicata oggi dal redazionale di Gente Laziale.





domenica 20 novembre 2011

E' UN' AQUILA CHE SA' ANCHE SOFFRIRE DEVOTA AL SUO SANTO PROTETTORE SAN MARCHETTI

Pareggio a reti bianche dei biancocelesti, al San Paolo contro il Napoli, che allunga l’imbattibilità della squadra di mister Reja.
Nonostante la pausa per la nazionale i biancocelesti si sono dovuti presentare al San Paolo con una formazione assai rimaneggiata e senza il potenziale adatto a cercare con prepotenza i tre punti.
Superman Marchetti fornisce una prestazione maiuscola, sfoderando una serie di parate incredibili salvapartita.



AL MICROSCOPIO - Durante la prima frazione di gioco gli aquilotti hanno provato a mettere la faccia avanti dando l’impressione di poter combinare qualcosa ma nel secondo tempo, complice l’uscita di scena di Konko e di uno spento Hernanes, gli ospiti hanno dominato a lunghi tratti sfiorando più volte il vantaggio. L’assenza di Klose costringe la Lazio a giocare diversamente dal solito e senza il punto di riferimento la davanti ne risente tutta la manovra d’attacco cosicchè i biancocelesti reduci da quattro vittorie consecutive in trasferta frutto di una manovra corale stavolta quasi fanno da spettatori a un Napoli inconcludente nel primo tempo e arrembante nel secondo. Gli uomini di Reja hanno messo in mostra ancora una volta una grande capacità di soffrire, compattandosi in un match così difficile, riuscendo a portare a casa un punto d’oro. Le grandi arrancano, la Lazio va' e continua ad arrampicarsi cercando di non mollare la vetta.

VA -  La linea difensiva non soffre eccessivamente le assenze pesantissime di Dias e Biava, dei suoi uomini migliori e l’inedita coppia di centrali sfoggia una discreta prestazione. Lo spirito di sacrificio è il protagonista assoluto e potrà fare molto comodo anche più avanti a questa indomita Lazio. Non male l’arrangiamento tattico con il quale Reja sconbina i piani della squadra di Mazzarri sopratutto nel primo tempo.

NON VA -  Fase offensiva quasi del tutto assente, la partita era stato preparata anche per ripartire quando possibile anche senza Klose. Il centrocampo sopratutto nel secondo tempo uscito Brocchi l'unico che da' dinamismo appare eccessivamente compassato e non riesce mai a catalizzare le possibili ripartenze. Gli esterni salgono poco, e le occasione concesse ai propri avversari sono state decisamente troppe.

TOP&FLOP - Marchetti e Ledesma gli uomini più brillanti, rappresentano un sicurezza. Non male anche Lulic, bene Diakité che continua la sua crescita dimostrando grande maturità. Invisibili Sculli ed in parte Cisse anche se giustificato parzialmente per tutta la partita ma indomito in campo per via di un pestone rifilatogli da Aronica. Hernanes affaticato ed evanescente, deve riprendere in mano la squadra gia da sabato contro la juventus nel big match per il primo posto.

AL MISTER - Caro Reja cerchi di far crescere mentalmente i suoi uomini migliori, spesso dovrebbero infatti avere meno paure durante gli incontri più difficili. Una volta recuperati i pezzi pregiati torni a proporre un calcio più offensivo, quello in parte mostrato in questo scorcio iniziale di campionato, osando per vincere. Il 4-3-1-2- rimane il modulo più adatto per le corde e gli uomini di questa Lazio. Ops dimenticavamo convinca gli altri  giocatori( e forse anche se stesso) che il gruppo non è Klose dipendente.

IN PROSPETTIVA - Per far rendere al massimo il punto di questa serata agrodolce bisogna battere la Juventus nel big match di sabato sera all' olimpico di Roma. Una vittoria significherebbe infatti lanciarsi completamente nel mischione delle grandi. Con la speranza di recuperare almeno il bomber tedesco gli aquilotti dovranno provarle tutte pur di dimostrare il proprio valore e aumentare anche l’autostima. Ora che le temperature esterne stanno precipitando, la prima squadra della capitale deve far bollire di passione ancor di più il sangue dei propri tifosi, perche' non proprio sabato sera contro la juventus! Laziali gente di cuore, grinta ed ardore nonche inguaribili sognatori.

Michele De Angelis & Mauro Gabrieli

sabato 19 novembre 2011

CHE CARATTERE QUESTA LAZIO INCEROTTATA. IL SOLITO MAZZARRI RECRIMINA COME PULCINELLA

Pareggio a reti bianche al San Paolo. Grazie ad un Marchetti in stile superman para tutto, provvidenziale sopratutto nel finale, la squadra di Reja menomata dalle assenze resiste nel secondo tempo agli assalti dei padroni di casa ed è prima da sola in classifica, in attesa dei match di domani.

Il primato della Lazio (solitario, questa volta) stasera è tutto sulle punta delle dita di Federico Marchetti. Orfana di Klose, Dias, Biava, e Mauri, la squadra di Reja torna da Napoli con un prezioso 0-0, grazie soprattutto al suo portiere che sventa gli assalti dei padroni di casa nel finale. La partita era importante anche per la squadra di Mazzarri, che infatti si gioca la serata con la formazione tipo, e tanti saluti al match di Champions League contro il Manchester City: al domani penseremo domani, qui bisogna far punti per smuovere la classifica. Partita bloccata per tutto il primo tempo: si corre e si gioca, e si picchia, parecchio a centrocampo, davanti invece c'è poco movimento.
Nella ripresa si sveglia il Napoli, ovvero Lavezzi. Che inizia finalmente a giocare, inventare e trascinare. Alla Lazio il pareggio va più che bene, tanto più che fatica ad ingranare: Cissè non vede mai la porta, Hernanes è in giornata no e viene sostituito, da vedere il calcione che rifila alla panchina dopo la sostituzione di Reja.
Insomma, Reja fiuta l'aria e capisce che di possibilità di portare a casa il match ce ne sono davvero pochine, con tutti i suoi jolly per un motivo o per un altro inservibili. E così il finale è tutto dei padroni di casa, con Lavezzi che ci prova fino alla fine. Ma Marchetti è più bravo e fortunato di lui. Finisce 0-0, un punto che va benissimo alla Lazio e un po' meno al Napoli.

PAGELLE NAPOLI-LAZIO DEL FORUM S.S. LAZIO 1900


PAGELLE LAZIO da un idea di Fabrizio Piepoli.

 MARCHETTI 8,5:Partita perfetta para tutto. Nella ripresa è superlativo facendo un miracolo al 90° che vale quanto un gol, è l'arma in più di questa Lazio. Se continua così,Prandelli non potrà ignorarlo e Buffon dovrà cominciare a guardarsi le spalle.SUPERMAN!

KONKO 6:Nel primo tempo annulla totalmente Dossena e Lavezzi,risultando uno dei migliori,nel 2° tempo lascia il campo per infortunio. Quando è fisicamente al top dimostra di essere uno dei migliori terzini destri in Italia,questo spiega il perché 2 anni fa Mourinho lo voleva all'Inter,ed ancor prima Mancini.INSUPERABILE!


DIAKITE' 6,5:Vero che oggi il centrocampo della Lazio era dedito alla difesa e per tanto per i difensori c'era meno lavoro da sbrigare,però il francese dimostra personalità e concentrazione,collezionando un altro gettone d'oro e confermando il suo ottimo stato di forma.IN CRESCITA!


STANKEVICIUS 6:Mezzo voto in meno per la sciocchezza inspiegabile da pallavolo che gli costa un'ammonizione e regala una punizione pericolosa al napoli nel  finale che sarebbe potuta costare caro. La concentrazione è il suo più grande limite e anche stavolta macchia una prestazione che altrimenti sarebbe stata impeccabile.DISTRATTO!


RADU 6:Il romeno sta tornando,dopo le opache prestazioni di inizio stagione,confermandosi uno dei prezzi pregiati della lazio targata Edy Reja. Lascia un pò a desiderare quando si tratta di spingere e in fase di impostazione,però in difesa è una sicurezza.BENTORNATO!


BROCCHI 6:Solita partita tutto cuore e muscoli. IMPRESCINDIBILE!

LEDESMA 7:Solitamente si suol dire che il lavoro di Patagonia Express (come è solito chiamarlo Guidone) si nota solo quando non gioca,ma stasera l'argentino lascia il segno ergendo un muro davanti la difesa biancoceleste e prendendosi le giuste lodi dagli addetti ai lavori. LEADER!

LULIC 6: Il voto è una media tra il 7 difensivo e il 5 offensivo. In effetti in difesa,insieme a Radu, blocca le incursioni di maggio ma in avanti non risulta mai concreto sprecando parecchi contropiedi. Da apprezzare il suo spirito di sacrificio e il suo mettersi a completa disposizione della squadra. OPERAIO!

HERNANES 5:Il volo transoceanico non gli fa bene e il profeta stasera non morde cala talmente vistosamente da costringere Reja al cambio ad inizio ripresa. Si perde spesso in giocate fini a sè stesso e la sua totale mancanza di movimento a palla inattiva non gli permette di liberarsi dalle grinfie di Aronica. SERATA STORTA!

CISSè 5:Non corre e non fa male alla difesa campana,il dolore alla caviglia poi non lo favorisce. Stasera aveva la grande chance di mettersi in luce,invece incappa in un'altra prestazione mediocre ben al di sotto delle sue potenzialità. Si nota per l'ammonizione al 6' poi scompare, sempre defilato, dovrebbe fare il vice Klose ma in questo momento la differenza con il compagno tedesco è abissale. Il popolo laziale inizia ad avere i primi flebili dubbi sul suo acquisto e lui ne soffre,vorrebbe essere protagonista ma il destino sembra prendersi gioco di lui,rischia di diventare un caso. FORZA DJIBRIL!
 

SCULLI 5:Non copre e non attacca,le poche palle che arrivano in area le spreca malamente,un passo indietro rispetto alla buona prestazione contro il Parma. A gennaio forse servirebbe un rincalzo in attacco per sopperire alle evanescenti prestazioni del calabrese. DELUDENTE!
 

SCALONI 5,5:Entra per Konko infortunato e soffre maledettamente le ripetute accelerazioni di Lavezzi, nella ripresa sulla destra laziale passano tutti. Per fortuna spesso e volentieri Brocchi ci mette una pezza e rimedia alle sue mancanze tecniche. IN AFFANNO!
 

MATUZALEM 5:Entrato per dar man forte al centrocampo si adegua alla scialba prestazione del connazionale Hernanes, si vede pochissimo in fase offensiva,non si vede quasi mai in fase d'interdizione,nè tanto meno in quella d'impostazione. INUTILE!

GONZALEZ s.v.Entra per Sculli afflitto da crampi. INGIUDICABILE!


Pagelle a cura di Fabrizio Piepoli, Mauro Gabrieli e del Forum s.s. lazio 1900

venerdì 18 novembre 2011

Il Punto da Formello..Lazio provaci a Napoli perche' si puo' vincere anche incerottati

FORMELLO - Reja riflette sulla difesa a tre ma probabilmente si optera per un piu' sicuro 4-2-3-1 : Biava convocato, però in pole c'è Stankevicius.. In avanti spazio alla voglia di gol del leone nero Cisse.

 
“Niente paura, la Lazio è forte e se la può giocare anche in emergenza”, parole e musica di Edy Reja. Out Klose e Dias, ma anche Kozak, Bizzarri e il lungodegente Stefano Mauri. A complicare ancora di più i piani ci sono le precarie condizioni di Biava. Sarà una Lazio incerottata quella che intorno alle 18 è partita alla volta di Napoli. Al San Paolo sarà battaglia, gli azzurri cercano il rilancio in classifica e si presentano al cospetto della Lazio con la rosa quasi al completo. Un esame di laurea, Reja ha così riassunto il senso della sfida di domani sera. Una partita importante, perché per l’aggettivo “fondamentale” c’è ancora tempo. Napoli e il Napoli, diranno molto sulla Lazio, sulla bontà di una rosa in cui Reja sostiene che, quest’anno, quantità faccia rima con qualità. Il tecnico goriziano, però, ha dubbi che gli passano per la testa e scuotono i suoi dubbi più profondi. Sarà una notte di pensieri, forse faticherà a prendere sonno Reja.

REJA, SARA' UNA NOTTE DI RIFLESSIONE- I dubbi principali riguardano il modulo: difesa a tre o difesa a quattro? E se fosse quest’ultima rombo a centrocampo o Cisse unica punta con una linea a tre alle sue spalle? Reja riflette e medita la soluzione migliore per contrastare il Napoli, per soffocarne i ritmi alti che la squadra di Mazzarri riesce ad imporre. In conferenza stampa, l’allenatore friulano, aveva aperto alla possibilità di schierare la squadra con la difesa a tre e schierarsi a specchio con il Napoli: 3-4-1-2 con Diakitè perno centrale, Stankevicius centrale di destra e Radu a sinistra. Lulic e Konko a spingere e fare da dirimpettai a Maggio e Dossena. Hernanes e dietro a Cisse e Sculli. Sembrava aver deciso, Reja. Poi l’allenamento e le carte di nuovo mischiate. Sul campo di Formello, infatti, la costante è stata la difesa a quattro: 4-2-3-1 e 4-3-1-2 i moduli provati. Il primo è decisamente in vantaggio nelle gerarchie del tecnico e con tutta probabilità sarà il modulo con cui la Lazio scenderà in campo domani. Dopo la non positiva prova offerta contro il Catania, torneranno a far coppia Diakitè e Stankevicius al centro. Biava non è al meglio, le possibilità di vederlo in campo sono ridotte al minimo ma Reja ha deciso comunque di inserirlo nella lista dei convocati. Brocchi e Ledesma formerebbero la diga a centrocampo. Lulic-Hernanes-Sculli potrebbero comporre il terzetto dietro a Cisse. Reja tiene aperta ogni possibilità: difesa a tre per contenere le folate del Napoli e del trio avanzato partenopeo oppure difesa a quattro per non snaturare le abitudini della squadra.

LEDESMA E BROCCHI, LE COLONNE DELLA LAZIO- Reja non vuole dare indicazioni a Mazzarri, vuole tenere coperta la sua Lazio. E’ una battaglia anche psicologica. Senza Klose, la Lazio si affida alla rabbia e alla voglia di Djibril Cisse. Qualsiasi modulo sceglierà Reja, il Leone Nero sarà il riferimento avanzato e cercherà quel gol che manca da troppo tempo. Il tecnico goriziano spera, si affida all’esperienza e alla tenuta a centrocampo di Brocchi e Ledesma. La difesa è in emergenza: Biava è partito per Napoli e Reja spera di recuperarlo in extremis, se così non fosse fiducia ad un Diakitè apparso in grande crescita nelle uscite precedenti alla sosta. In ogni prova tattica, il grande escluso è stato Gonzalez. Il “Tata” partirà dalla panchina, pronto a subentrare e dare il suo contributo di corsa e generosità. La Lazio, domani, avrà bisogno di ogni risorsa a disposizione.

INFERMERIA - Andrè Dias e Miroslav Klose hanno proseguito i protocolli terapeutici riabilitativi. Albano Bizzarri nel pomeriggio è stato sottoposto a risonanza magnetica al polso presso la Clinica Paideia. Gli esami hanno confermato i postumi di una contusione in assenza di lesione fratturativa.
Libor Kozak nel tardo pomeriggio è stato sottoposto presso la Clinica Paideia a risonanza magnetica, che ha evidenziato un'iniziale forma di pubalgia.
Simone Del Nero e Stephen Makinwa hanno proseguito le cure.
Javier Garrido e Giuseppe Biava si sono regolarmente allenati con il resto della squadra.

PROBABILE FORMAZIONE (4-2-3-1): Machetti; Konko, Stankevicius, Diakitè, Radu, Brocchi, Ledesma, Lulic, Hernanes, Sculli, Cisse

I CONVOCATI:

PORTIERI: Carrizo, Marchetti, Scarfagna;
DIFENSORI: Biava, Diakitè, Konko, Lulic, Radu, Scaloni, Stankevicius, Stendardo;
CENTROCAMPISTI: Brocchi, Cana, Gonzalez, Hernanes, Ledesma, Matuzalem;
ATTACCANTI: Cisse, Sculli, Rocchi.

A TU PER TU CON MANCINI BUTTANDO UN OCCHIO A LAZIO, ROMA E NON SOLO

A tu per tu con il tecnico italiano che ha conquistato l’Inghilterra con il City: «Non mi stupirei se Daniele restasse alla Roma Io però sono pronto a provarci: è un top player. De Laurentiis ha costruito uno squadrone con tanti campioni: Lavezzi, Cavani e Hamsik Ma chi perde avrà comunque un grande futuro. Klose mi ricorda me alla Lazio, il suo caso è simile al mio quando arrivai a Roma, pensavano tutti fosse in fase di decadenza - io compreso, per la verità - e invece ha portato gol e mentalità. Può cambiare da solo la squadra biancoceleste permettendole di puntare in alto».


ROMA - Mancini, ci racconti del suo messaggio al presidente del Coni, Gianni Petrucci. «Stavo uscendo di casa, avevo la televisione accesa e mi sono messo ad ascoltare il suo discorso. Una presa di posizione impeccabile e importante, se tutti hanno capito il senso. Era arrivata l’ora di mettere un punto sulla questione calcio. Così gli ho scritto un sms di complimenti, venuto dal cuore, perché la serie A sta finendo male».

In Inghilterra le hanno chiesto, in questi due anni, il significato del processo di Napoli o di calciopoli?
«No, non ci calcolano proprio. Ma vi siete mai chiesti perché i grandi campioni non vengono più in Italia o perché gli sceicchi preferiscono investire sulla Premier o sulla Liga? Ve lo dico io: la serie A non ha più appeal, è antica, le società non hanno stadi di proprietà e per entrarci bisogna attenersi a mille disposizioni, comprare il biglietto non è più sufficiente».
E quindi che cosa ci può consigliare dopo la sua esperienza in Premier?«Di tornare ai tempi di Sandro Ciotti ed Enrico Ameri, quando il calcio non lo giocavano i legali ma i calciatori. Sana rivalità e sane polemiche, tutte legate al campo. Come qui in Inghilterra».

Un altro grande giocatore potrebbe lasciare la sua città: Daniele De Rossi.
«E’ difficile strappare un calciatore romano e romanista alla Roma. Perché il romano è legato alle sue origini e al suo stile di vita: non sarei sorpreso se rinnovasse il contratto».

Vuol dire che lei si arrende?
«No, voglio dire che se un giorno De Rossi si metterà sul mercato, il Manchester City ci proverà, come il Real, il Chelsea e tutti i grandi club».

Per lei è un top player?
«Sì, è uno di quei pochi giocatori che possono essere inseriti nelle più grandi squadre del mondo. Un centrocampista completo, con classe ed esperienza».
De Rossi come Mancini? «Può darsi. Io ho rinunciato a molti più soldi e a tanti successi per sposare la Sampdoria. Mi sentivo amato, mi sentivo realizzato a Genova e dissi di no a tanti club con cui avrei vinto scudetti su scudetti. Daniele potrebbe fare il mio stesso percorso. D’altronde, se danno il tempo giusto a Luis Enrique può far bene con la Roma».

Tevez, invece, si è fatto fuori da solo.
«Bisogna sempre comportarsi in modo leale, soprattutto se si è il capitano del Manchester City, un club prestigioso. Tutti possono commettere un errore e nessun errore diventa irreparabile. Sarebbe stato sufficiente chiedere scusa per chiudere il caso. Così non ha voluto».

Ferguson le ha fatto i complimenti per il suo pugno duro.
«Ho fatto il mio dovere su un episodio spiacevole. Molto più bello ricevere i complimenti di Ferguson per il cappotto allo United. Che emozioni quella domenica».
Milan, Juventus e Inter potrebbero cercare proprio Tevez.«Ora deciderà la società, io mi preoccupo della squadra e delle cose di campo. Tevez resta un grandissimo attaccante».

Parliamo di Klose, un fenomeno di bravura e serietà.
«Sa cosa penso? Che il suo caso è simile al mio quando arrivai alla Lazio».
Si spieghi meglio. «Sbarcai a Roma a 33 anni, mi davano tutti per finito, comunque in fase calante. Vinsi e vincemmo tutto o quasi. Klose è uguale: pensavano tutti fosse in fase di decadenza - io compreso, per la verità - e invece ha portato gol e mentalità. Può cambiare da solo la squadra biancoceleste permettendole di puntare in alto».
Balotelli: è cambiato davvero?

«Quando c’è di mezzo lui non bisogna mai sbilanciarsi o essere certi di qualche cosa, ma penso di sì. Si sta comportando da uomo e giocatore vero, anche in Nazionale. Se decolla, varrà un Messi o un Ronaldo».
Parliamo del Napoli: martedì il confronto diretto.«Una grande squadra, ormai ai vertici da qualche anno. Ogni stagione fa un passo avanti ed è pieno zeppo di campioni. Che bei giocatori ha scoperto De Laurentiis».

Lei ne ha cercati almeno tre: Hamsik, Cavani e Lavezzi.
«E chi non li vorrebbe? Ma sarà difficili portarli via da là, soprattutto se in ballo ci sarà lo scudetto. Il Napoli, come la Lazio, è in pole. La serie A è talmente equilibrata che può accadere di tutto».
Ne scelga uno solo. «Sceglietelo voi, datemelo e io lo prendo»

Napoli e Manchester City per un posto negli ottavi.
«Dentro o fuori e chi esce non deve piangere. Parliamo di due club in ascesa, che stanno cercando di arrivare ai livelli di Real e Barcellona, il top del momento».

Rassegna stampa a cura di GenteLaziale tratta del Corriere dello Sport-Stadio a firma di Alberto Dalla Palma