lunedì 27 agosto 2012

LAZIO-MANCHESTER 1-0 PADRONI DEL MONDO


C'era una volta una squadra che stava vincendo tutto: era il 1999 e questa squadra era il Manchester United di Sir Alex Ferguson. I "Red Devils" avevano vinto campionato, Coppa d'Inghilterra e Champions League nella leggendaria finale vinta 2-1 contro il Bayern Monaco, ribaltando il risultato con due gol nei minuti di recupero.
Per questo motivo, i giocatori dello United erano stati giustamente ribattezzati "Gli Invincibili"
Il 27 agosto 1999 il Manchester United può suggellare la sua superiorità, vincendo anche la Supercoppa Europea, giocata come ogni anno a Montecarlo, ma invece succede quello che non ti aspetti.
L'avversaria degli inglesi è la Lazio di Sven Goran Eriksson, fresca vincitrice della Coppa delle Coppe, alzata al Villa Park di Birmingham, dopo aver superato il Mallorca per 2-1.
Il Manchester è favorito, ma la Lazio si presenta a Montecarlo con un seguito di 15.000 tifosi vogliosi di dare seguito al primo trionfo europeo conseguito tre mesi prima.
La partita è equilibrata, ma la Lazio la sblocca con Salas, al minuto 35. Il Matador è appena subentrato a Simone Inzaghi, vittima di uno scontro con il ruvido Jaap Stam che pochi anni dopo diventerà un baluardo della difesa laziale. E' Mancini, con uno splendido assist di testa a dare a Salas la palla della vittoria: Marcelito tira al volo e il portiere avversario non riesce a trattenere il pallone che finisce in rete proprio sotto la curva occupata dai tifosi biancocelesti.
E ci sarebbe stato il tempo anche di fare il bis nel finale del primo tempo, se l’arbitro polacco Wojcik avesse concesso un fallo da rigore subìto proprio dal cileno, lanciato alla perfezione dall’ispiratissimo Veron.
Nel secondo tempo i Red Devils provano inutilmente a raddrizzare il risultato, ma l'incontro si conclude senza ulteriori emozioni ed è la Lazio a trionfare.
Il capitano Nesta, a soli 23 anni, riceve dal Principe Alberto di Monaco il prestigioso trofeo e lo alza fiero, davanti alle migliaia di tifosi biancocelesti in festa. La Lazio ha vinto la Supercoppa, è padrona d'Europa e sale sul tetto del Mondo!
Tredici anni dopo ricordiamo al mondo del calcio ed alla S.S. LAZIO stessa questo magnifico evento, che fu' per noi tifosi il degno coronamento di una magnifica stagione.
Postilla finale con le parole di sir Alex Ferguson che ha celebrato i suoi 25 anni sulla panchina dei “Red Devils” poco tempo fa', in conferenza stampa, alla domanda: “Quali sono i suoi più grandi rimpianti da quando è sulla panchina del Manchester ?” ha risposto: “Ne ho tre:
non aver vinto il titolo nel 1998 quando avevamo 10 punti di vantaggio;
non aver battuto nel 1999 la squadra più forte del mondo nella supercoppa europea, la Lazio;
e non aver preso Paolo Di Canio e Paul Gascoigne; con me Di Canio avrebbe vinto il Pallone d’Oro”.

S.S. LAZIO 1 MANCHESTER UNITED 0
 
MARCATORE: Salas al 35' p.t.
 
S.S. LAZIO (4 - 4 - 2): Marchegiani 7; Negro 6,5, Nesta 7,5, Mihajlovic 7, Pancaro 6; Stankovic 6,5, Veron 7, Almeyda 7, Nedved 6,5 (Simeone s.v. dal 21' s.t.); R. Mancini 6,5 (Lombardo s.v. dal 39' s.t.), S. Inzaghi s.v. (Salas 8 dal 21' p.t.). All.: Eriksson 7
 

MANCHESTER UNITED (4 - 4 - 2): Van der Gouw 7; G. Neville 6, Stam 5,5 (Curtis s.v. dall' 11' s.t.), Berg 5,5, P. Neville 5,5; Beckham 4 (Jordi Cruijff s.v. dal 12' s.t.), Keane 6, Scholes 6, Sheringham 6,5; Cole 4 (Greening s.v. dal 31' s.t.), Solskjaer 6. All.: Ferguson 5,5
 
ARBITRO: Wojcik (Polonia) 4,5
Ammoniti: Veron, Scholes.


MAURO GABRIELI





domenica 26 agosto 2012

CIAK SI GIRA. BUONA LA PRIMA. DIRIGE PETKO.

AL MICROSCOPIO - Attenta, cinica e a tratti anche molto bella. La Lazio di Petkovic passa a Bergamo con un gol di Hernanes al 17' del primo tempo e porta a casa una vittoria che fa morale e che arriva tre giorni dopo lo 0-2 in casa del Mura in Europa League. Dopo un pre-campionato preoccupante, i biancocelesti partono con il piede giusto. E l'Atalanta? Un quarto d'ora a buon ritmo, ma una volta sotto non e' riuscita a rialzarsi e solo a sprazzi ha dato l'impressione di poter raddrizzare un match che la Lazio ha vinto con merito, sofferenza ed intelligenza.

NON VA - Il rientro dal prestito di Zarate su cui si deve puntare non relegandolo sempre in panchina e Floccari, nonche l'arrivo a costo 0 di Ederson e di Ciani per la difesa(presentazione e conferenza stampa domani a fomello.)...Si riassumono a grandi linee così i movimenti di mercato di una Lazio che, sicuramente, dovrà ancora effettuare qualche operazione(SI SPERA)da qui al 31 agosto al fine di consegnare a mister Petkovic un organico all'altezza di una stagione d'alta classifica, da vivere in concomitanza con la partecipazione all'Europa League.

VA - Il neo tecnico biancoceleste, l'unica novità della Lazio di quest'oggi, è riuscito a comprendere i problemi della propria squadra che ha iniziato in affanno ed ha terminato nello stesso modo ma senza mai dare la sensazione di perdere le redini del gioco, che a tratti ha ricordato molto la lazio brillante veloce, vogliosa frizzante e propositivo del primo Delio Rossi.

AL MISTER - Il sergente Petko risponde alle critiche mostrando una Lazio di fine agosto che promette bene. Il gioco c’è e l’organizzazione pure. La qualità a sua disposizione non manca e se Lotito mettesse mano al portafoglio in questi giorni si potrebbe anche puntare ad un posto al vertice.

TOP&FLOP - Nota di merito sicuramente per Marchetti. Il portiere della Lazio si presenta al nuovo campionato in forma impeccabile e tirato a lucido come non mai da rivedere le parate su Troisi e Maxi Moralez. Ottima prestazione, a tratti di gran classe e sostanza per il PROFETA Hernanes condita da un goal  pensante in un campo molto ostico e difficile. Vista la prima vittoria della Lazio di Petkovic in campionato ci sentiamo di non bocciare nessuno con riserva pero' di dimostrare nel prossimo match continui miglioramenti.

IN PROSPETTIVA - Nonostante in estate a Formello siano piovute più critiche che speranze, la squadra biancoceleste zittisce tutti prendendosi l’intera posta in palio all’Atleti Azzurri d’Italia. Una vittoria inaspettata frutto di una prestazione a tratti brillante. La manovra offensiva degli ospiti spesso non dà punti di riferimento alla retroguardia atalantina garantendo fluidità di gioco e numerose azione. Se questa è la Lazio di Petkovic, il tecnico bosniaco alla vigilia aveva ragione: questa squadra è competitiva.

NOTA - Da rivedere l' approccio mentale, le sostituzioni e l'atteggiamento rejano che nel secondo tempo hanno rimembrato i fantasmi del passato.

Mauro Gabrieli

lunedì 23 aprile 2012

L' AQUILA VOLA IN QUATAR??


Un aquila per lo sceicco o un sogno da laziali?? (sottotitolo)

FGTecnopolo, siglato accordo con Ceg International nel Qatar
Roma, 22 aprile. (Adnkronos)   ''FGTecnopolo ha siglato un importante accordo di partnership con Ceg International, una delle piu' importanti consulting company di Ingegneria e Architettura del Qatar, con l'obiettivo di rafforzare la propria presenza in ambito internazionale e in particolare nel Middle East''. E' quanto si legge in una nota di FG Group.
''La recente visita in Italia dell'Emiro del Qatar ha messo in grande evidenza le notevoli possibilita' di sviluppo business con quel Paese che, sempre piu', sta assumendo un ruolo di leadership nell'area del Golfo e non solo -continua la nota-. FGTecnopolo ha gia' raccolto la sfida e grazie all'alleanza con Ceg International, completa una tappa molto ambiziosa nel suo piano di sviluppo internazionale, che attualmente conta su una presenza diretta in 5 paesi: in Italia con la sede principale a Roma, e le altre sedi in Algeria, Iraq, India, Malesia. Ceg International, composta da uno staff di oltre 250 professionisti, ha sede principale a Doha in Qatar e filiali in Egitto, Libia, Filippine, Sri Lanka e Siria''.
''L'ambizioso progetto di collaborazione nasce dalla volonta' di unire il know how di FGTecnopolo in ambito progettuale alla capacita' tecnica ed ingegneristica di Ceg International per sviluppare idee innovative caratterizzate da un alto livello di progettualita' in cui architettura, ingegneria, design, tecnologia, sostenibilita' sono valorizzate dalla 'cultura del progetto' risultato di una integrazione di diverse discipline'', conclude la nota.
http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.fgtecnopolo.com%2Fit%2Fhome%2F&h=uAQGXZudt

Esclusiva di GenteLaziale a cura di Gabrieli Mauro.

mercoledì 11 gennaio 2012

ZARATE. VERA CROCE O DELIZIA?? RANIERI DICE....

 




La storia purtroppo si ripete. Mauro Zàrate ha trovato sulla sua strada un altro allenatore che non riesce a capirlo. E per ammissione dello stesso mister, quello dell’Inter, la squadra nella quale milita ora il giocatore argentino ex Lazio. Queste alcune delle parole di Claudio Ranieri, che intervistato da Il Corriere della Sera, parla del suo rapporto con l’attaccante in prestito all’Inter: «E’ un ragazzo d’oro, ha tutto per essere un campione. Però mi fa disperare: a volte mi accorgo che è il momento di mandarlo in campo, ma lui non tocca il pallone, non rincorre gli avversari, guarda la partita. Poi il giorno dopo in allenamento fa il fenomeno. Gli dico: perché non l’hai fatto ieri? Mi spiace molto, ma non posso farlo giocare con l’auricolare. Forse è anche colpa mia, perché non riesco a trovare la chiave giusta per arrivare al cuore di Zàrate».
Un film già visto, un film che Maurito ha già vissuto da protagonista nella Capitale. Con Delio Rossi sulla panchina della Lazio erano tutte rose e fiori. L’attuale tecnico della Fiorentina aveva trovato la chiave giusta per arrivare al cuore dell’argentino. Edy Reja l’aveva smarrita. Claudio Ranieri la sta ancora cercando, ma è come trovare un ago in un pagliaio per ora.

martedì 10 gennaio 2012

RIFLESSIONI A VOCE ALTA DELLA GENTELAZIALE...


Cari miei i problemi di questa società sono davvero più grandi di quello che vogliono far apparire i comunicatori delle radio locali! Con tutti i problemi che ha questa società sentire in radio parlare di Roma da parte di trasmissioni che si definiscono laziali ha del comico! E fosse solo il mercato il problema di questa gestione, sono esistite Lazio ben peggiori ma una dirigenza così mai! 28 inf...ortuni muscolari e a nessuno viene qualche dubbio? È stato allontanato un medico tra più preparati ed è stato affidato
il reparto sanitario a un medico generico dell' ASL! La nuova filosofia è quella di non contestare e non ne capisco i motivi visto che di passi avanti non ne sono stati fatti! Da nessun punto di vista! Comunicazione,marketing e sportivo! Comunicazione: rivista,radio e TV tutto bello ma la vedranno davvero in pochi così come rivista e radio! Ottima iniziativa ma non è quello che serve! La comunicazione è quella de Il Messaggero del corriere dello sport e del tempo! Rapporti zero! Noi ci lamentiamo giustamente ma che lo faccia pure la società no! Un giornalista è stato cacciato da formello in malo modo perché aveva chiesto chiarimenti su una voce del bilancio! Ma la società ha mai chiamato un giornale dicendo ti do l'esclusiva di klose? Non credo perché nessuno sano di mente rifiuterebbe! Marketing non ne parliamo e non per colpa dei responsabili al marketing ma se decide uno solo poco ci possono fare! Non c'è un negozio della Lazio al centro di Roma e mi vengono a dire che l'affitto di 10 mila euro costa troppo???? Beh meglio tenerci 10 mila euro e rimanere nel bunker di formello!
 

Luca Oro

sabato 7 gennaio 2012

MOURINHO FURIOSO NEGLI SPOGLIATOI, REAL RIMONTA E VINCE. PROPRIO COME REJA!!


MADRID - «Alla fine del primo tempo avrei voluto cambiare tutti e 11 i titolari se avessi potuto». Parole di fuoco targate Josè Mourinho che dopo la partita vinta in rimonta da 0-2 a 3-2 contro il Malaga ha scatenato tutta la sua rabbia contro la squadra per il brutto primo tempo fatto vedere al Santiago Bernabeu in Coppa del Re. Il tecnico portoghese ha definito «spazzatura» i primi 45' dei suoi che nella ripresa si sono però riscattati grazie ai cambi e ai gol segnati in dieci minuti da Khedira, Higuain e Benzema. Un Mourinho furioso costretto a stravolgere la squadra dopo la figuraccia andata in scena nella prima parte della gara contro il Malaga. «Avrei voluto fare i primi cambi già prima dell'intervallo - ammette l'ex tecnico dell'Inter - anche se non mi piace farlo. Nello spogliatoio sono stato chiaro e ho chiesto di buttar via tutta la spazzatura del primo tempo. Nel primo tempo c'è stata poca concentrazione - aggiunge Mourinho come riporta 'As' - e sono stati fatti due grossi errori. Il secondo tempo è stato l'opposto e la squadra ha voluto ripulire il casino fatto nel primo». Come si spiega una reazione del genere nel secondo tempo? «Chiedete ai giocatori - ha aggiunto Mourinho - approfittate della zona mista. Abbiamo cambiato l'atteggiamento per quanto riguarda concentrazione e ritmo. La domanda è perchè non l'abbiamo fatto prima. Quando giochiamo in casa è importante vincere e farlo senza concedere niente» Nella ripresa Mourinho ha fatto entrare Khedira, Oezil e Benzema al posto, rispettivamente, di Callejon, Arbeloa e Kakà. Ce l'ha con alcuni giocatori in particolare? «No. Ho detto che è stato un peccato non poter fare undici sostituzioni I tre che sono stati sostituiti non sono stati peggio degli altri». A cosa è dovuta la mancanza di concentrazione? "Il Malaga ha fatto la sua partita e ha i suoi meriti. Forse ho sbagliato il programma nella pausa natalizia. C'è chi è andato in vacanza per riposarsi e chi per mangiare mamma, papà e zio... Una pausa è sempre una pausa".

venerdì 6 gennaio 2012

CARA LAZIO QUESTE ALLEANZE NON FANNO BENE ALLA TUA GLORIOSA STORIA


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1/11/2009 (10:51) - IL CASO
Mandato di cattura internazionale per Enrico Preziosi

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L'Interpol del Paraguay ha inoltrato una richiesta di arresto al presidente rossoblu per la compravendita del giocatore sudamericano Diego Lopez

GENOVAI tifosi del Genoa saranno sempre riconoscenti al centravanti Dante Lopez, autore di un gol decisivo per la promozione del Genoa dalla C alla B nel 2006, ma la sua compravendita dalla squadra paraguayana Tacuary ha lasciato un «velenoso strascico giudiziario», come lo ha definito oggi il Genoa.

Nonostante una sentenza della Fifa favorevole ai rossoblù, dal Paraguay è infatti arrivato un mandato di cattura internazionale per il presidente Enrico Preziosi, ritenuto contumace in una causa per truffa e "lesione di fiducia", apparso sul sito internet dell’Interpol. La società genovese si dice serena e tranquilla riguardo alla vicenda, pubblicata oggi da due quotidiani, e spiega che la vertenza tra i due club è stata chiusa oltre un anno fa dal Tribunale sportivo internazionale della Fifa (1 settembre 2008) con una sentenza che ha respinto il ricorso del Tacuary e ha dato ragione al Genoa.

I sudamericani, che avevano venduto Lopez al Genoa nel gennaio 2006 per 3,5 milioni, hanno accusato i liguri di avere tratto profitto dalla successiva cessione del centravanti al Crotone. Il Genoa, dicono oggi i legali, ha invece dimostrato con successo alla Fifa che al momento della rescissione del contratto il club paraguayano aveva dichiarato di non avere più nulla da pretendere dalla società rossoblù.

Dopo la sentenza sfavorevole della Fifa, la squadra paraguayana ha però avviato una azione penale presso il Tribunale di Asunciòn che ha portato al mandato di cattura diffuso il 22 luglio dall’Interpol. Secondo il Genoa, il procedimento è però viziato da alcuni errori procedurali: la richiesta di arresto, dicono i legali, è infatti scattata in modo automatico secondo le leggi del Paese perchè Preziosi non si è presentato all’udienza fissata il 29 dicembre 2008, dove non poteva essere presente perchè la notifica gli è stata consegnata solo in una data successiva, il 18 aprile del 2009.

Secondo gli avvocati del Genoa, che hanno coinvolto nella vicenda il ministero degli Esteri, il ministero della Giustizia e l’ambasciata italiana in Paraguay, non c’è rischio di arresto per Preziosi perchè nessun provvedimento giudiziario è seguito alla richiesta di arresto. «Allo stato attuale - afferma il club rossoblù - non risulta che gli organi paraguayani giudicanti abbiano attivato le doverose procedure per la rogatoria internazionale. Della vicenda il Genoa Cfc ha tempestivamente interessato il ministero di Grazia e Giustizia, il ministero degli Esteri e l’ambasciata italiana in Paraguay, che stanno fornendo pieno sostegno al club rossoblù per accertare, anche nelle suddette sedi, l’estraneità rispetto ai fatti contestati».



Rassegna stampa a cura di GenteLaziale tratta da La Stampa (Archivio Storico)

ALFARO..UN AFFARE CHE SA' TANTO DI STORIA VERO PREZIOSI E LOTITO?

 
 
SPORT - CALCIO
 
Il presidente del Genoa accusato di bancarotta fraudolenta
nella stessa inchiesta è indagato anche Luciano Moggi
 
Calcio, fallimento del Como
arresti domiciliari per Preziosi
COMO - Arresti domiciliari per Enrico Preziosi, ex presidente del Como e presidente del Genoa. All'imprenditore è stata notificata un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, nell'ambito dell'inchiesta per bancarotta seguita al fallimento del Calcio Como.

L'ordinanza è stata firmata dal gip Nicoletta Cremona, ed era stata richiesta dal sostituto procuratore Vittorio Nessi, che indaga sulla vicenda del fallimento della società lariana nel dicembre scorso.

Nella stessa inchiesta sono indagati anche il successore di Preziosi, Aleandro Dall'Oglio, l'ultimo amministratore della società Massimo D'Alma (quest'ultimo per bancarotta semplice) e Luciano Moggi, direttore generale della Juventus, per una compravendita di due giocatori ritenuta sospetta dai magistrati.

Il fallimento del Como era stato decretato dal Tribunale fallimentare il 22 dicembre scorso. Preziosi era stato iscritto sul registro degli indagati della procura di Como a maggio, con l'ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta per il crac da 16 milioni di euro del Calcio Como 1907 spa, società di cui era stato presidente sino al 2003.

I fatti contestati all'imprenditore riguardano, in particolare, gli esercizi finanziari 2002 e 2003. Secondo la Procura, che ha dalla sua una perizia sui bilanci societari del Como, Preziosi in quegli anni avrebbe impoverito il patrimonio della società cedendo un gruppo di giocatori al Genoa - a quell'epoca già di Preziosi - a titolo gratuito o a prezzi ritenuti irrisori, provocando così un ingente danno patrimoniale ai creditori del Como, erario in primis.

La Procura citava al proposito i casi di Makinwa, Colacone, Belingheri, Caccia, Greco, Lazetic, Yapi, Bjelanovic e Gregori.

L'ex presidente aveva spiegato al pm che le cessioni erano state effettuate esclusivamente allo scopo di alleggerire il bilancio del Como, allora appena retrocesso in B, da ingaggi che erano stati concordati per la serie A, e che erano diventati insostenibili. Per Preziosi le cessioni portarono a un risparmio di 20 milioni di euro sul bilancio della società lariana, a fronte di un valore di mercato dei calciatori che ammontava a circa 5 milioni di euro.

Secondo i periti della Procura, invece, i calciatori ceduti avevano un valore patrimoniale, e la loro cessione andava indicata a bilancio tra i ricavi. A maggior ragione visto che, almeno in un caso, uno dei giocatori passati al Genoa, il difensore Gregori, pochi mesi dopo tornò al Como, dietro pagamento di 750 mila euro.

Moggi era stato tirato in ballo da Dall'Oglio in merito al passaggio dal Como alla Juve di due giocatori (Pederzoli e Piccolo) per una somma di circa 1.600.000 euro. In realtà la Juve li pagò solo 20.000 euro ciascuno.

Secondo il racconto di Dall'Oglio ai pm che l'Espresso ricostruì in quel maggio, Moggi e Preziosi si accordarono nel 2003 con una scrittura privata per il passaggio alla Juventus a fine stagione dei due calciatori del Como, ma quando venne il momento di concretizzare il passaggio (e quando il Como era ormai passato di mano) la società lariana si trovò in mano soltanto 20.000 euro, perché Moggi versò la somma pattuita direttamente a Preziosi.

Moggi ha invece raccontato al pm il 30 luglio scorso che la scrittura privata era solo un'opzione d'acquisto che andava subordinata a una valutazione di mercato dei giocatori, e i calciatori vennero valutati a fine stagione diecimila euro l'uno.

Preziosi, dopo il fallimento del Como, rilevò all'asta fallimentare la stessa società per un milione e 400 mila euro. In un secondo tempo la vendette agli attuali proprietari, Barzaghi e De Blasi, che però hanno aperto un contenzioso con l'imprenditore perché gli contestano responsabilità in ordine alla mancata iscrizione della società in C2.

(20 settembre 2005)

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giovedì 5 gennaio 2012

ZARATE AL BIVIO. FIORENTINA, LAZIO O INTER ?

E’ momento di cessioni in casa Inter e una di queste potrebbe essere quella di Mauro Zarate, come riporta La Gazzetta dello Sport. Non è un mistero che da qualche giorno l’attaccante argentino si può considerare sul mercato: di sicuro è un giocatore che viaggia sul filo di una fiducia di Ranieri ormai molto relativa. Se Fiorentina e Lazio dovessero farsi vive con più convinzione rispetto a quanto fatto finora, o se il procuratore di Maurito, l’avvocato Beppe Bozzo, dovesse portare all’Inter un’interessante offerta dall’estero, una casella nel reparto offensivo nerazzurro si libererebbe quasi in automatico.

Rassegna stampa a cura di GenteLaziale tratta dalla Gazzetta dello Sport.

mercoledì 4 gennaio 2012

LAZIO: TELEFONATA LOTITO-REJA..SI PARLA DI ZARATE

ROMA - E’ in viaggio verso Milano: ha goduto di due giorni supplementari di permesso per assistere alla nascita della piccola Mia, tornerà per convincere l’Inter e Ranieri. E’ questa la scommessa per il 2012 di Mauro Zarate, appena diventato padre e reduce dalle vacanze natalizie a Buenos Aires. Non ha voglia di arrendersi, anche se il suo allenatore lo ha appena scaricato, Moratti e Branca stanno provando a soffiare Tevez al Milan e il recupero di Forlan lo costringerà al ruolo di quarta punta. Lotito riflette, valuta qualsiasi scenario, tenendo gli occhi aperti sui conti: aveva ceduto Zarate all’Inter in prestito oneroso (2,7 milioni) con la quasi certezza che sarebbe stato esercitato il diritto di riscatto (15,5), rischia di vedersi restituita una zavorra alla fine del campionato. E se oggi nessun club è disposto a tirare fuori tanti soldi per Maurito, quanto varrebbe il suo cartellino a giugno?

IPOTESI - Ecco perché la Lazio ha cominciato a interrogarsi, domandandosi cosa conviene fare. Dal punto di vista economico, Lotito ha la necessità di tutelare il suo patrimonio. Per raggiungere l’obiettivo ci sono tre strade possibili: 1) Zarate si rilancia all’Inter, convince Ranieri, torna a giocare e segnare. 2) Lotito e Moratti trovano un’altra squadra a Zarate. 3) Maurito torna e aiuta la Lazio, proprietaria del suo cartellino, in Europa e in campionato. La seconda ipotesi è la meno praticabile per tre motivi precisi. Il primo: accollarsi Maurito sino a giugno costa almeno 1,3 milioni di prestito e 3 lordi di stipendio. Il secondo: Lotito lo cederebbe a titolo definitivo solo se un eventuale acquirente garantisse 15 milioni, gli stessi che l’avevano convinto a cederlo all’Inter il 31 agosto. Il terzo: Zarate aveva lasciato la Lazio per l’Inter, in estate si sarebbe mosso per un grandissimo club e disse no al Genoa, non si capisce perché dovrebbe aver cambiato idea in quattro mesi. In estrema sintesi: o s’impone all’Inter o torna a Formello, anticipando un destino inevitabile.

DIBATTITO - Su questa ipotesi si è aperta la discussione alla Lazio, a cui Zarate potrebbe ancora far comodo pensando alle incertezze relative a Mauri, ai dubbi di Cisse, alla voglia di Kozak di andare a giocare, all’Europa League e ai tanti impegni in calendario. Il punto è capire con quale mentalità e disponibilità: se si allenasse con lo spirito giusto, accettando la concorrenza e le scelte del tecnico, Reja sarebbe felicissimo di riaverlo nel gruppo. Ne ha sempre discusso il rendimento e gli atteggiamenti, non il valore tecnico. Ecco come si spiega la notizia: Lotito parlerà con Zarate, cercherà di approfondire la questione, capendo quali sono le sue motivazioni. Poi prenderà una decisione: decisivi i primi venti giorni di gennaio.

Rassegna stampa a cura di GenteLaziale tratta da il Corriere dello Sport

martedì 3 gennaio 2012

L'INTER VUOLE RIPARLARE CON LA LAZIO DI ZARATE..COSA ACCADRA'??

CALCIO,Lazio,Zarate,orgoglio,feritoROMA - Ranieri lo ha scaricato con il silenzio-assenso dell’Inter, che sta tentando di lanciare l’assalto a Tevez e oggi lo considera la quarta punta dietro a Pazzini, Forlan e Milito. Se arrivasse anche l’argentino del Manchester City, per Mauro Zarate gli spazi nella squadra nerazzurra si restringerebbero ancora di più. Missione quasi fallita in appena quattro mesi e anche smentendo i pronostici di chi pensava (noi per primi) che l’aria di Milano lo avrebbe rigenerato. I segnali in arrivo da Appiano Gentile non sono confortanti e appare scontato ritenere che l’Inter, a fronte di un prestito oneroso di quasi tre milioni, a fine stagione non lo riscatterà. Ecco perché la Lazio ha cominciato a interrogarsi e non può trascurare il futuro di Zarate.
RIFLESSIONI - Lotito, di cui certo non si può discutere la capacità di amministrare e fare i conti, ha un’esigenza: deve tutelare un proprio patrimonio e Zarate, ancora oggi, rappresenta  l’investimento in termini economici più importanti che abbia mai fatto. Quindici milioni vale il suo cartellino e il diritto di riscatto concesso a favore di Moratti. Ma se l’Inter ha già annunciato o quasi l’intenzione di scaricarlo, come si comporterà la Lazio? La società biancoceleste resta alla finestra, seguirà gli sviluppi, sapendo che prima o poi il caso andrà affrontato. Se Zarate si rilanciasse all’Inter e convincesse Ranieri, Lotito sarebbe felice. Ma in caso contrario dovrà decifrarne il destino. E oggi, tra le tante riflessioni all’ordine del giorno, c’è anche l’ipotesi di un suo ritorno anticipato a Formello e rappresenta una notizia, una svolta importante. Se deve restare all’Inter senza garanzie tecniche e con la prospettiva quasi sistematica di un posto in panchina o in tribuna, avrebbe senso tenerlo in prestito sino alla fine del campionato o sarebbe meglio riportarlo subito a casa?
SVOLTA - Sul tema, Lotito si confronterà con Moratti e quasi certamente ascolterà anche il parere del giocatore, determinante prima di prendere qualsiasi decisione. Ma è ovvio, naturale, che la Lazio ci stia pensando e oggi non esclude alcuna possibilità, perché il cartellino di Zarate è ancora di sua proprietà e un patrimonio va tutelato, non svenduto. Alle ragioni economiche si sovrappongono quelle tecniche. Maurito alla fine dell’estate è stato ceduto perché ha chiesto e cercato il divorzio, Lotito e Reja avevano puntato su Klose e Cisse, l’argentino durante il ritiro di Auronzo di Cadore non aveva dimostrato o manifestato la voglia di entrare in concorrenza con gli altri attaccanti in organico. Voleva andare via. Oggi gli scenari, almeno in parte, sono cambiati. E le prime partite del 2012 aiuteranno a definire ancora meglio i contorni della situazione. La Lazio ha investito e dato fiducia a Cisse, si attende un altro rendimento dal francese, che ha goduto di credito illimitato e in proporzione assai superiore a quello concesso in passato a Zarate. Continuasse a deludere come ha fatto tra novembre e dicembre, le possibilità di un divorzio clamoroso e anticipato aumenterebbero. In caso contrario, qualora riprendesse a segnare e correre alla sua maniera, Djibril avrebbe il posto garantito e smorzerebbe in partenza l’ipotesi di un ritorno immediato di Zarate alla Lazio.
RINFORZO - L’argentino potrebbe ancora fare comodo a Reja, che in passato aveva provato tante volte a rilanciarlo, non gradendo le critiche della piazza e le responsabilità eccessive che gli erano state attribuite. L’esperienza all’Inter dimostra che anche Zarate può andare in panchina e deve essere valutato come tutti gli altri giocatori, altrimenti diventa una gestione impossibile se non dannosa per la squadra. Tecnicamente non si discute: in attesa di lanciare l’assalto a Podoslki per giugno (il Colonia sta provando a trattenerlo rinnovandogli il contratto), la Lazio sul campo avrebbe solo vantaggi dal ritorno di Zarate, che non può certo giocare peggio di quanto ha fatto Cisse negli ultimi due mesi. A Roma è stato discusso e ha convinto in pieno solo nella prima stagione, bucando la seconda. Ma i numeri del passato campionato lo avevano in parte riabilitato: 9 gol e 9 assist totali, 5 gol e 7 assist nelle ultime nove giornate, quando Reja e la Lazio avevano sperato a lungo nella qualificazione Champions. Oggi, riportarlo all’Olimpico e rivederlo al top, sarebbe il miglior acquisto possibile nella corsa al terzo posto.
Rassegna stampa a cura di GenteLaziale tratta da il Corriere dello Sport

LAZIO: IL SUMMIT DI MERCATO A VILLA SAN SEBASTIANO PENSANDO ALLA SOPRESA ZARATE.


ROMA - L’avvocato Giuseppe Bozzo è il procuratore di Mauro Zarate e nella notte tra il 30 e il 31 agosto riuscì a convincere Lotito favorendo l’intesa con Moratti per la cessione dell’argentino: prestito oneroso (2,7 milioni) e un diritto di riscatto fissato a 15,5 a favore dell’Inter. Oggi Bozzo ritiene che non ci siano i presupposti per un ritorno di Zarate alla Lazio. E Lotito, prima di concertare qualsiasi decisione con l’Inter, ha voglia di approfondire e capire quali sono le motivazioni del giocatore. Il club biancoceleste spingerebbe per un suo ritorno anticipato soltanto se verificasse due condizioni: la volontà di Mauro di tornare a Formello con la mentalità giusta e la disponibilità nei confronti di squadra e tecnico, accettando qualsiasi scelta. Di fatto dovrebbe superare le ragioni che lo avevano spinto a chiedere la cessione l’estate scorsa. Gerarchie diverse, la voglia di rimettersi in discussione, ma anche la possibilità di divertirsi accanto a un campione come Klose e la prospettiva di essere protagonista in campionato e in Europa League. Il regolamento gli consentirebbe, a partire dal primo febbraio, di essere inserito nella lista Uefa che la Lazio preparerà in vista della doppia sfida con l’Atletico Madrid. E tornerebbe a giocare in una piazza che l’ha sempre amato e mai dimenticato, scatenando l’entusiasmo dei tifosi, che sognano di continuare a lottare per lo scudetto.

TECNICI - Molto, quasi tutto, dipenderà dalla volontà di Maurito, diventato padre della piccola Mia a Capodanno. Ieri non s’è allenato ad Appiano Gentile L’attaccante piace anche alla Fiorentina così come l’Arsenal non ha mai smesso di corteggiarlo per restare accanto alla moglie Natalie, che mai sarebbe andata via da Roma. Zarate, però, non è un ragazzo che s’arrende. E la Lazio dovrà verificare anche se ha desiderio o meno di continuare a giocarsi le sue carte all’Inter pur sapendo che Ranieri non lo vede. Mauro aspettava il salto di qualità e l’occasione in una grande squadra, ancora non accetta l’idea di essersi bruciato all’Inter dopo soli quattro mesi. Di fatto tornerebbe da sconfitto e nelle mani di Reja, lo stesso allenatore che ha pesantemente accusato subito dopo il divorzio dalla Lazio. Poi, però, ha conosciuto Ranieri e i suoi risultati sono stati gli stessi. Anche Ballardini lo aveva messo in discussione e non è un mistero come persino Rossi, l’unico che in Italia sinora è riuscito a farlo rendere al top, fosse entrato nel mirino della famiglia nei primi mesi di avventura in biancoceleste.

SCENARI - Oggi Delio, che ha appena perso Gilardino, lo prenderebbe volentieri alla Fiorentina. Ma è difficile pensare che i viola possano investire 15 milioni per il suo cartellino o anche 3 lordi di stipendio per garantirsi il prestito sino a fine stagione. Chissà se si tornerà a parlare dell’Arsenal, che lo aveva seguito a lungo e tra luglio e agosto qualche pensiero lo aveva fatto. C’è chi ha ipotizzato il Parma. In realtà il destino di Zarate, almeno a breve scadenza, appare segnato: o resta all’Inter o torna alla Lazio.


Rassegna stampa a cura di GenteLaziale tratta da il Corriere dello Sport