martedì 3 gennaio 2012

L'INTER VUOLE RIPARLARE CON LA LAZIO DI ZARATE..COSA ACCADRA'??

CALCIO,Lazio,Zarate,orgoglio,feritoROMA - Ranieri lo ha scaricato con il silenzio-assenso dell’Inter, che sta tentando di lanciare l’assalto a Tevez e oggi lo considera la quarta punta dietro a Pazzini, Forlan e Milito. Se arrivasse anche l’argentino del Manchester City, per Mauro Zarate gli spazi nella squadra nerazzurra si restringerebbero ancora di più. Missione quasi fallita in appena quattro mesi e anche smentendo i pronostici di chi pensava (noi per primi) che l’aria di Milano lo avrebbe rigenerato. I segnali in arrivo da Appiano Gentile non sono confortanti e appare scontato ritenere che l’Inter, a fronte di un prestito oneroso di quasi tre milioni, a fine stagione non lo riscatterà. Ecco perché la Lazio ha cominciato a interrogarsi e non può trascurare il futuro di Zarate.
RIFLESSIONI - Lotito, di cui certo non si può discutere la capacità di amministrare e fare i conti, ha un’esigenza: deve tutelare un proprio patrimonio e Zarate, ancora oggi, rappresenta  l’investimento in termini economici più importanti che abbia mai fatto. Quindici milioni vale il suo cartellino e il diritto di riscatto concesso a favore di Moratti. Ma se l’Inter ha già annunciato o quasi l’intenzione di scaricarlo, come si comporterà la Lazio? La società biancoceleste resta alla finestra, seguirà gli sviluppi, sapendo che prima o poi il caso andrà affrontato. Se Zarate si rilanciasse all’Inter e convincesse Ranieri, Lotito sarebbe felice. Ma in caso contrario dovrà decifrarne il destino. E oggi, tra le tante riflessioni all’ordine del giorno, c’è anche l’ipotesi di un suo ritorno anticipato a Formello e rappresenta una notizia, una svolta importante. Se deve restare all’Inter senza garanzie tecniche e con la prospettiva quasi sistematica di un posto in panchina o in tribuna, avrebbe senso tenerlo in prestito sino alla fine del campionato o sarebbe meglio riportarlo subito a casa?
SVOLTA - Sul tema, Lotito si confronterà con Moratti e quasi certamente ascolterà anche il parere del giocatore, determinante prima di prendere qualsiasi decisione. Ma è ovvio, naturale, che la Lazio ci stia pensando e oggi non esclude alcuna possibilità, perché il cartellino di Zarate è ancora di sua proprietà e un patrimonio va tutelato, non svenduto. Alle ragioni economiche si sovrappongono quelle tecniche. Maurito alla fine dell’estate è stato ceduto perché ha chiesto e cercato il divorzio, Lotito e Reja avevano puntato su Klose e Cisse, l’argentino durante il ritiro di Auronzo di Cadore non aveva dimostrato o manifestato la voglia di entrare in concorrenza con gli altri attaccanti in organico. Voleva andare via. Oggi gli scenari, almeno in parte, sono cambiati. E le prime partite del 2012 aiuteranno a definire ancora meglio i contorni della situazione. La Lazio ha investito e dato fiducia a Cisse, si attende un altro rendimento dal francese, che ha goduto di credito illimitato e in proporzione assai superiore a quello concesso in passato a Zarate. Continuasse a deludere come ha fatto tra novembre e dicembre, le possibilità di un divorzio clamoroso e anticipato aumenterebbero. In caso contrario, qualora riprendesse a segnare e correre alla sua maniera, Djibril avrebbe il posto garantito e smorzerebbe in partenza l’ipotesi di un ritorno immediato di Zarate alla Lazio.
RINFORZO - L’argentino potrebbe ancora fare comodo a Reja, che in passato aveva provato tante volte a rilanciarlo, non gradendo le critiche della piazza e le responsabilità eccessive che gli erano state attribuite. L’esperienza all’Inter dimostra che anche Zarate può andare in panchina e deve essere valutato come tutti gli altri giocatori, altrimenti diventa una gestione impossibile se non dannosa per la squadra. Tecnicamente non si discute: in attesa di lanciare l’assalto a Podoslki per giugno (il Colonia sta provando a trattenerlo rinnovandogli il contratto), la Lazio sul campo avrebbe solo vantaggi dal ritorno di Zarate, che non può certo giocare peggio di quanto ha fatto Cisse negli ultimi due mesi. A Roma è stato discusso e ha convinto in pieno solo nella prima stagione, bucando la seconda. Ma i numeri del passato campionato lo avevano in parte riabilitato: 9 gol e 9 assist totali, 5 gol e 7 assist nelle ultime nove giornate, quando Reja e la Lazio avevano sperato a lungo nella qualificazione Champions. Oggi, riportarlo all’Olimpico e rivederlo al top, sarebbe il miglior acquisto possibile nella corsa al terzo posto.
Rassegna stampa a cura di GenteLaziale tratta da il Corriere dello Sport

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