giovedì 1 dicembre 2011

UNA SOLA PAROLA,VITTORIA E VITTORIA SIA CARA LAZIO


È una finale, in pratica. Stasera in Romania (diretta su Italia1, ore 21.05), contro il Vaslui, la Lazio si gioca la qualificazione ai sedicesimi di Europa League: se vince è matematicamente dentro, se perde è fuori, se pareggia con un punteggio inferiore al 2-2 si fa durissima, ci vorrebbe un miracolo nell’ultima giornata. Reja pungola i suoi: «Vogliamo continuare la nostra avventura in Europa, ci teniamo. Per questo dobbiamo vincere a tutti i costi: non sarà facile, servirà una grande partita. Impossibile sottovalutare il Vaslui, ricordiamo bene il 2-2 dell’Olimpico». La formazione dimostra la volontà di andare avanti: giocano i titolari, con l’eccezione di Cana che sostituirà l’affaticato Ledesma. Occasione importante per l’albanese, convincente contro lo Zurigo. A parte Stankevicius, colpevolmente non inserito nella lista Uefa, in campo dall’inizio tutti gli acquisti dell’estate: Marchetti, Konko, Lulic, Cana, Klose e Cisse. Per il francese è l’ennesima chance per spezzare la maledizione del gol che lo perseguita dal 15 settembre: proprio con il Vaslui, all’andata, l’ultima rete (su rigore). Ma lo stesso Klose scalpita: con la Juve non si è piaciuto e non ha segnato, ha intenzione di rifarsi stasera. È importante, la qualificazione, anche per dare spazio a chi di solito resta fuori: altrimenti, partecipando solo a campionato e Coppa Italia, per Reja non sarebbe facile gestire la rosa extralarge. Si gioca nel gelo di Piatra Neamt, a 140 chilometri da Vaslui: temperatura sotto zero. Il tecnico dei romeni, il 64enne Hizo, spera nell’impresa: «Possiamo farcela, il vantaggio è che non abbiamo niente da perdere». Gli mancherà lo squalificato Wesley, autore dei due gol all’Olimpico. Commozione e tanta gente ieri ai funerali di Maurizio Maestrelli: feretro portato a spalla da Nanni, Pulici, Oddi, Wilson e D’Amico, pilastri della Lazio ’74, quella del primo scudetto, e legatissimi alla famiglia del “maestro” Tommaso.

Rassegna stampa a cura di GenteLaziale tratta dalla Repubblica a firma di Giulio Cardone

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